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MANIAGO (PORDENONE) - Dall'attività di indagine era emerso che Claudio Lenarduzzi, 57 anni, titolare dell'omonima autoscuola, aveva partecipato a tre episodi di assunzione di cocaina. Questa sola circostanza aveva fatto ritenere agli investigatori che l'uomo fosse coinvolto nei "coca party" organizzati dal figlio o che, almeno, ne fosse a conoscenza. Ieri il processo in Tribunale a Pordenone, che si è concluso con un ridimensionamento della posizione di Lenarduzzi.
LA SENTENZA
L'imputato è stato condannato a 8 mesi e 1200 euro di multa e il pagamento delle spese processuali. La sentenza è stata emessa dal giudice Milena Granata che ha ritenuto l'uomo colpevole di tre episodi di assunzione di droga. L'imputato, presente in aula, era difeso dall'avvocato Alberto Rumiel. L'uomo vede dunque riconosciuta la sua estraneità al concorso nell'organizzazione dei party a base di cocaina del figlio Giulio, 22 anni, che aveva patteggiato davanti al Gup Giorgio Cozzarini la pena di un 1 anno e 4 mesi e 6mila euro di multa.
LA STORIA
La vicenda affonda le sue radici nel febbraio del 2018, quando i carabinieri scoprono un giro di cocaina e festini nei locali dell'autoscuola di piazza Italia a Maniago, adibiti allo svolgimento delle lezioni. Avviate le indagini mesi prima, i militari avevano analizzato le telecamere di videosorveglianza del comune riuscendo ad indentificare alcuni ragazzi che continuavano ad andare in autoscuola nonostante avessero già conseguito la patente di guida. In alcune videoriprese erano stati confermati gli incontri e le sniffate di gruppo. A quel punto ci fu il blitz che interruppe uno dei festini e fece scattare il sequestro dell'autoscuola.
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