Mistero tra le dune di Albarella: spunta una mandibola, ed è umana

L'isola di Albarella
ROSOLINA - Mistero ad Albarella: è stato rinvenuto nella zona delle dune, vicino agli impianti sportivi, un osso mandibolare. È un caso davvero particolare...

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ROSOLINA - Mistero ad Albarella: è stato rinvenuto nella zona delle dune, vicino agli impianti sportivi, un osso mandibolare. È un caso davvero particolare quello su cui si trovano ad indagare i Carabinieri e il sostituto procuratore Sabrina Duò, partito grazie alla segnalazione di un gruppo di ragazzi che stava trascorrendo una giornata al mare. Gli investigatori e il medico legale stanno ora esaminando il macabro ritrovamento sull’isola privata nel territorio di Rosolina. I giovani che hanno segnalato alle forze dell’ordine lo strano rinvenimento stavano passeggiando vicino alla spiaggia libera, lontani dalla riva, quando hanno notato che dalla sabbia spuntava qualcosa che sin dall’inizio è sembrato essere molto diverso da una tradizionale conchiglia. Era un osso e, incuriositi, hanno contattato un amico dentista per capire quale parte del corpo fosse. Ricevuta la confidenziale  conferma che si trattava di una mandibola, tant’è che attaccato vi era ancora un dente, hanno avvisato le autorità, preoccupati che potesse trattarsi di un caso particolare.

Il magistrato Duò ha deciso di far esaminare l’osso per ricevere una conferma da un medico legale che si tratti effettivamente di resti umani e se appartenenti a un individuo di sesso maschile o femminile. Successivamente, bisognerà capire a chi apparteneva e perché sia stato rinvenuto sul litorale di Albarella.

Al momento è stato finora impossibile capire quale sia l’età di quell’osso ma le prime ipotesi fanno pensare che sia arrivato dal mare, trasportato dalla corrente. Il mistero è davvero fitto e i militari dell’Arma dovranno vedersela con un caso piuttosto complesso. Non è la prima volta che casi simili capitano sull’isola di proprietà della famiglia degli industriali Marcegaglia. Nella zona del Delta e anche lungo tutto il percorso del Po, infatti, è già capitato in altre occasioni che fossero rinvenuti dei resti umani ma nella maggior parte dei casi è stato impossibile stabilirne con certezza la provenienza, visto che il loro stato e il fatto che si trovassero in zone fortemente umide, hanno sempre ridotto al lumicino le tracce organiche da seguire per le indagini. Come nel caso di Ficarolo a gennaio, quando gli uomini dell’Arma hanno rivenuto anche in quel caso una mandibola (con tanto di denti) e un femore, oppure nel 2018 a Porto Tolle quando sono stati trovati i corpi di due uomini ma senza la testa. In quelle due situazioni era stato possibile rintracciarne l’origine solo attraverso il calco della dentatura nel caso di Ficarolo, ma nel caso del Delta l’analisi del Dna è stata davvero difficoltosa. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino