Un anno da incubo, manager di 39 anni si toglie la vita

Un anno da incubo, manager di 39 anni si toglie la vita
MORGANO - Un incidente stradale in primavera, la perdita della patente. E con essa anche il lavoro, visto che non poteva più spostarsi. Un carattere da sempre fragile, uno stato...

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MORGANO - Un incidente stradale in primavera, la perdita della patente. E con essa anche il lavoro, visto che non poteva più spostarsi. Un carattere da sempre fragile, uno stato di prostrazione che alla fine ha prevalso su tutto: la sua giovane età, il tentativo di aiutarlo dei familiari, un futuro che poteva tornare a sorridergli.


Si è spezzata a soli 39 anni, ieri mattina a Morgano, la vita di un giovane manager: prima responsabile del settore commerciale per conto di una multinazionale estera, esperienza conclusa quando la filiale italiana aveva chiuso i battenti, poi rappresentante per un'azienda italiana. Lavoro che aveva perso sei mesi fa, quando, in seguito a un incidente stradale, gli era stato revocato il documento di guida. Carlo, questo il suo nome di battesimo, era risultato positivo all'alcoltest: non di molto, ma quanto era bastato a togliergli temporaneamente la patente, che poi, una volta presentato ricorso alla Prefettura, aveva tra l'altro riavuto. Un episodio che lo aveva profondamente scosso: forse a quell'impiego teneva particolarmente, o forse per lui, sempre in lotta tra resistere e mollare, è stato troppo.

Non aveva neppure la consolazione e il sostegno di un rapporto affettivo, che aveva perso circa un anno fa. Di fatto, negli ultimi mesi, quella tendenza alla depressione che lo accompagnava da tempo si era acuita. E questo anche se all'orizzonte c'era già una nuova occupazione. Non sono bastati gli sforzi quotidiani dei genitori, che avevano tentato qualsiasi cosa per aiutare quel figlio sfortunato. Una famiglia unita: anche i fratelli e la sorella erano stati vicini a Carlo con ogni mezzo, finché ieri mattina la situazione non è degenerata. I familiari non lo vedevano arrivare per pranzo, il fratello, al rientro dal lavoro, l'ha trovato ormai senza vita in casa, impiccato.


Ai suoi cari ha lasciato un biglietto d'addio: in cui emerge una volta di più la sua fragilità, in cui chiede scusa per il suo gesto. Un dolore immenso, per la famiglia, un dramma che ha colpito l'intera comunità di Morgano, impotente di fronte alla scelta di Carlo di andarsene. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino