È del manager scomparso il cadavere recuperato dal Piave

Mauro Tomietto
FARRA DI SOLIGO - È di Mauro Tomietto il cadavere affiorato mercoledì mattina dalle acque del Piave che scorrono attraverso Nervesa della Battaglia. Ieri sono stati...

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FARRA DI SOLIGO - È di Mauro Tomietto il cadavere affiorato mercoledì mattina dalle acque del Piave che scorrono attraverso Nervesa della Battaglia. Ieri sono stati i familiari a riconoscere la salma del 55enne, scomparso due settimane fa e il cui corpo è riaffiorato all'altezza della centrale idroelettrica di Via Campagnola a Nervesa. Tomietto era svanito nel nulla il 27 novembre scorso. La sua macchina era stata ritrovata lungo un argine del Piave sempre a Nervesa e subito tra le ipotesi si era fatta strada quella di un gesto estremo e tragico da parte del manager di Farra di Soligo. Stanco e provato da problemi sul posto di lavoro. Così era apparso ai colleghi, agli amici e alla famiglia Mauro Tomietto prima della sua improvvisa e per tutti inspiegabile scomparsa dall'abitazione in  via Croda a Soligo. Si era allontanato come ogni giorno in macchina, portando con sé i documenti e le carte di credito. Non vedendolo rincasare a tarda sera e non riuscendo a contattarlo telefonicamente (l'ultima geolocalizzazione telefonica lo avrebbe segnalato in località Falzè di Piave) la moglie aveva subito lanciato l'allarme rivolgendosi ai carabinieri di Col San Martino.

L'auto era poi stata rinvenuta in una strada che dal centro di Nervesa porta verso il greto del Piave. Di lui però nessuna traccia. E proprio in quella zona si erano concentrate le ricerche dei vigili del fuoco, che avevano passato al setaccio la boscaglia lungo le rive e anche dragato quel tratto del fiume. Poi, mercoledì, il ritrovamento del corpo. E con l'identificazione di ieri non ci sono più dubbi.
La scomparsa dell'uomo aveva lasciato increduli i colleghi della De Rosso. Tomietto è stato descritto come una persona gentile, che godeva della stima di tutti in azienda. Ma da qualche settimana il commercialista, che oltre al ruolo di manager alla De Rosso era anche revisore contabile in Camera di Commercio, lamentava di sentirsi fisicamente stanco. Del resto la sua vita professionale, negli ultimi tempi, era stata particolarmente intensa. La De Rosso infatti è uscita da poco da una crisi che aveva portato, tra le altre cose, ad una significativa riduzione della forza lavoro, passata da 150 a meno di 40 addetti. Poi era arrivato un ambizioso piano di rilancio, che prevede nuovi importanti investimenti per riguadagnare la posizione di leadership nel settore.

Nel frattempo la Procura della Repubblica non ha ancora deciso se sul corpo del manager 55enne verrà disposta o meno l'autopsia.
Denis Barea Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino