Manager Moncler ucciso dall'ex socio dopo il litigio per un piccolo debito

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PADOVA - Ucciso nella sua auto con tre colpi di pistola alla testa. È morto in questo modo Ezio Sancovich, consulente della Moncler. Ad ucciderlo un ex socio in affari, l’imprenditore di Martellago, titolare di un’azienda di Piove di Sacco, Renato Rossi. I due hanno litigato per il mancato rientro di un debito - poche migliaia di euro euro - che l’assassino aveva nei confronti del consulente. Rossi ha confessato dopo un drammatico interrogatorio davanti al pubblico ministero. Ed è stato arrestato per omicidio volontario.

 

«Non ricordo tutto quello che è accaduto... - ha raccontato Rossi ai carabinieri - Siamo saliti sull’auto di Ezio. Lui avanzava dei soldi. Abbiamo discusso, lui mi ha anche detto di scendere» così ha messo a verbale, più o meno testualmente. Rossi ha cercato di minimizzare. «La pistola non è mia, io non ho pistole». In realtà i carabinieri hanno accertato che l’uomo è un vero appassionato di armi e che in casa ne possiede parecchie. «Ricordo che a impugnare la pistola era Sancovich, me l’ha puntata contro... io mi sono spinto contro di lui». Poi il black out. «Sono tornato alla mia auto a piedi...». Rossi ha giocato la carta dell’incoscienza, nel momento dello sparo e anche dopo, quando si è dato alla fuga. Ma non ha potuto negare. L’assassino è lui.

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Il Gazzettino