STANGHELLA (PADOVA) - È salita sull'aereo a Marrakech ed è atterrata a Milano Malpensa, con tanti pensieri in testa e con un'inquietante domanda senza...
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LA TESTIMONIANZA
«Il marito di Samira è una persona gelosa e a volte aveva degli atteggiamenti pesanti - aveva detto nei giorni scorsi la madre alla trasmissione Rai Storie italiane -. Quando sono venuti assieme in Marocco, lei voleva uscire e andare a trovare i parenti ma lui le diceva di non andare perché non si fidava. Lui stava attento anche al modo in cui lei si vestiva. Samira mi ha raccontato che lui una volta le aveva messo delle gocce per dormire nel the. Quelle gocce sarebbero servite a controllarle il telefono».
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L'INDAGINE
Samira El Attar è sparita nel nulla un lunedì mattina dopo aver accompagnato la figlioletta all'asilo. Inizialmente la Procura di Rovigo aveva aperto il fascicolo per sequestro di persona a carico di ignoti, una settimana fa è emerso che il marito quarantenne della donna, Mohamed Barbri, bracciante agricolo attualmente disoccupato, risulta indagato per omicidio e occultamento di cadavere. «Non è vero che io sono geloso e non è vero che la controllavo. Io sono innamorato di lei e spero di trovarla» ripete lui.
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Lo scorso 18 dicembre Mohamed e il suo avvocato, Daniele Pizzi, hanno recuperato accanto al fosso che costeggia la Statale 16 un braccialetto strappato: «Apparteneva a mia moglie» è la convinzione del quarantenne. Il ritrovamento fa seguito a quello di una scarpa e di un portachiavi. «Anche quelli erano di Samira» assicura Mohamed. I carabinieri raccolgono ogni elemento e continuano a indagare.
Gabriele Pipia Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino