Madre ricoverata, il figlio falsifica la carta d'indentità per vendere l'auto

Madre ricoverata, il figlio falsifica la carta d'indentità per vendere l'auto
CRESPANO - La madre si trovava ricoverata in una casa di cura di Castelfranco e il figlio avrebbe approfittato della situazione per falsificarle la carta d'identità e...

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CRESPANO - La madre si trovava ricoverata in una casa di cura di Castelfranco e il figlio avrebbe approfittato della situazione per falsificarle la carta d'identità e vendere la sua auto. Una condotta che è costata un processo per falsità materiale a un 42enne residente a Crespano il quale, se riconosciuto colpevole, rischia di rimediare una pena fino a quattro anni di carcere. I fatti contestati dalla Procura di Treviso risalgono al 21 febbraio 2014 quando l'uomo, con la complicità di una donna rimasta ignota, si sarebbe impadronito della carta d'identità dell'anziana madre e avrebbe messo la foto della complice sul documento, lasciando i dati anagrafici della madre per farli corrispondere a quelli presenti sul libretto di circolazione e sull'atto di proprietà del veicolo, una Fiat Panda. Poi, falsificando anche il timbro del Comune di Castelfranco e la firma del funzionario incaricato, sarebbe riuscito a modificare anche il modello di autentica della firma sull'atto di trascrizione per la vendita della Fiat Panda. Mancava però ancora un elemento per diventare il legittimo proprietario dell'autovettura. Presentandosi presso un'agenzia delegata dell'Aci a Ponte di Piave, avrebbe così esibito i vari documenti contraffatti completando l'affare, ovvero rendendo operativo il passaggio di proprietà della Fiat Panda che era intestata alla madre. Una volta divenuto il legittimo proprietario dell'auto a tutti gli effetti, si sarebbe messo in moto per venderla.

Stando a quanto ricostruito dagli investigatori della Procura di Treviso, nel giro di qualche giorno sarebbe riuscito a trovare l'acquirente e a vendere l'utilitaria per una cifra di poco inferiore ai 7mila euro. A scoprire quanto era accaduto sarebbe stato l'amministratore di sostegno della madre, a cui nei giorni successivi al passaggio di proprietà erano stati inviati i documenti relativi alla cessione della Fiat Panda al figlio. Una volta venuto a conoscenza del fatto, l'amministratore di sostegno, che in quanto tale è l'unico a poter operare sui beni della persona che assiste, ha così fatto partire la denuncia alle autorità. Le indagini sono state fulminee e il 42enne è stato subito identificato come il presunto autore delle condotte contestate. Sarà proprio lui, a metà novembre, a spiegare al giudice  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino