PADOVA - La polizia sta cercando in tutta Italia la mamma padovana quarantenne che domenica ha rapito il figlio di due anni, ricoverato nel reparto di Pediatria dell'azienda...
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LE INDAGINILa quarantenne per il momento deve rispondere solo di inosservanza di un ordine dell'autorità giudiziaria. Ma la sua posizione si potrebbe aggravare nel giro di poche ore, con il rischio di una denuncia per sottrazione di minore. Visto che i protagonisti sono una mamma e il suo bimbo così piccolo, tutte le forze messe in campo cercano di non esacerbare la situazione, per evitare conseguenze spiacevoli. Ma in questo caso il bambino ha bisogno di cure e dunque l'obiettivo della polizia è quello di ritrovarlo in prima possibile. La questura ha diramato un alert a tutte le forze di polizia di tutt'Italia con la foto della donna. Molto probabilmente, però, secondo chi si occupa di queste situazioni, la madre potrebbe aver scelto di rifugiarsi molto più vicino, magari da parenti o amici, ignari che la quarantenne abbia rapito il piccolo, di cui ha perso l'affidamento per via della sua condizione di tossicodipendente.
LE CONSEGUENZELa cocaina entra nel latte materno e alcuni bambini possono manifestare i sintomi dell'intossicazione dopo l'allattamento al seno. Tra i vari sintomi c'è la forte irritabilità, iperattività ma anche rigidità muscolare io tremori, vomito e addirittura convulsioni. Per questo motivo il piccolo era tenuto sotto osservazione in Pediatria. Il bambino ha un curatore speciale nominato dal Tribunale dei minori, ma la madre poteva vedere il figlio ogni qual volta lo desiderasse. Non si sa, dunque, cosa sia scattato nella testa della quarantenne domenica mattina quando ha deciso di rapire il bambino, peggiorando così la sua già precaria situazione. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino