PORDENONE - È scesa dal treno arrivato da Mestre alle 19.48 di mercoledì. Nel piazzale della stazione ferroviaria una pattuglia delle Squadra Volante e gli...
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L'ARRESTO
Come accade in questi casi, la ragazza è stata sottoposta a perquisizione domiciliare. Nel soggiorno, sotto un mobile, aveva nascosto un bilancino digitale di precisione e un sacchetto di cellophane con parti circolari mancanti, evidentemente ritagliate per confezionare le singole dosi di droga destinate allo spaccio. La ragazza - G.L. le sue iniziali - verso le 22 è stata arrestata per detenzione ai fini di spaccio e accompagnata in carcere a Trieste. Le è stato nominato come difensore l'avvocato Andrea Benvenuti. Ieri mattina il sostituto procuratore Federico Facchin, visto che è incensurata e a casa ha un bimbo di pochi mesi, ha deciso di liberarla. Secondo i calcoli dei poliziotti, dal pezzo di eroina avrebbe potuto ricavare 100 dosi, che corrispondono a circa tremila euro.
PARK VALLONA
Sempre mercoledì pomeriggio, la Squadra Volante ha sorpreso un gruppo di ragazzi sul tetto del parcheggio Vallona, in viale Dante. I poliziotti si sono avvicinati alla struttura raggiungendo il tetto da due diverse entrate. Si sono trovati di fronte a 7 giovani: due hanno cercato di scappare scendendo le scale e raggiungendo il muro di cinta. Correndo uno dei ragazzi ha infilato una mano nei pantaloni cercando qualcosa, poi si è nascosto dietro un'auto. Bloccati entrambi (hanno 16 e 18 anni), avevano un forte odore di hascisc. Sotto una vicina auto avevano infatti nascosto 5,46 grammi di hashish e uno spinello appena confezionato. Sono stati identificati gli altri cinque amici: tre ragazze e due ragazzi tra i 16 e 17 anni già notati negli ambienti in cui gira droga.
IL QUESTORE
Il questore Marco Odorisio non nasconde la sua preoccupazione per la grande quantità di droga che viene assunta dai giovanissimi e sul fatto che l'eroina è sempre più diffusa. «L'invito è sempre quello di vigilare sui propri figli - afferma - perché i primi segnali di una tale fenomenologia si manifestano proprio nell'ambito domestico e, se intercettati nel loro iniziare, offrono maggiori probabilità di interventi positivi a favore degli stessi ragazzi». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino