Violento rogo in un appartamento: madre e figlio muoiono soffocati dal fumo

Violento rogo in un appartamento: madre e figlio muoiono soffocati dal fumo
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GRADO (Gorizia) - Dramma a Grado dove a seguito di un incendio scoppiato a mezzanotte e mezza di oggi, domenica 13 maggio, in un alloggio all'ultimo piano di una palazzina che sorge vicino al Ponte Bianco, in riva Ugo Foscolo, sono morti mamma e figlio, probabilmente soffocati dal fumo. Si tratta di Elida Iussa, 87 anni, e del figlio Roberto Corbatto, 51 anni, entrambi residenti a Grado, nell'area vicino al passaggio che porta sull'Isola della Schiusa. 


​A dare l'allarme sono stati alcuni cittadini che hanno visto levarsi alte le fiamme nel buio della notte. Sul posto sono arrivati subito i vigili del fuoco. L'alloggio era già avvolto dal fuoco e dal fumo. I pompieri sono riusciti a entrare con difficoltà, viste le alte temperature. Una volta nell'appartamento hanno trovato nei loro letti la madre e il figlio. Probabilmente sono morti nel sonno, per intossicazione da fumo. Su corpo ci sono anche segni di ustioni

​In riva Ugo Foscolo sono giunti poi i carabinieri della stazione di Grado, quindi i militari dell'Arma del Radiomobile della Compagnia di Monfalcone che hanno subito informato dei decessi il magistrato di turno della Procura della Repubblica di Gorizia. Eseguito un primo sopralluogo, il pm ha concesso il nulla osta per la rimozione delle due salme che sono state composte nell'obitorio dell'ospedale di Monfalcone. L'immobile, inagibile, sarà posto sotto sequestro. Le cause del rogo sono in corso di accertamento ma paiono essere di natura accidentale. 

La Procura della Repubblica di Gorizia ha autorizzato la rimozione delle salme che sono state trasferite all'obitorio di Monfalcone: possibile che venga disposta l'autopsia. Le indagini sono coordinate dal maggiore Daniele Panighello comandante dei carabinieri della locale Compagnia: si procede per un avvenimento accidentale ma solo gli accertamenti tecnici già predisposti permetteranno di fare luce sulla vicenda. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino