Mamma e figlia minorenne: furti a raffica nei negozi del centro storico

Mamma e figlia minorenne: furti a raffica nei negozi del centro storico
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VENEZIA Le aveva insegnato lei i trucchi del mestiere, come ogni buon genitore che vuol tramandare la sua professionalità fa con i propri figli. E lei, C.J., 46enne di etnia sinti, in quel campo, quello dei furti, ne ha da insegnare: il suo curriculum criminale parla da solo, vista la lunga serie di precedenti per furti e truffe. La figlia minore, invece, 17 anni, fino a ieri era incensurata, probabilmente alle prime armi nel settore. Se quello di domenica fosse il suo giro di prova non è dato saperlo, quel che è certo è che in poche ore erano riuscite a ripulire cinque negozi in Strada Nova. Quando gli uomini del nucleo operativo della polizia locale le hanno intercettate, hanno trovato dentro la loro borsa oltre 300 euro di refurtiva.


SEGNALAZIONI
I controlli dei vigili erano stati intensificati sulla base delle segnalazioni dei cittadini, che avevano lamentato un incremento di borseggi nell'ultimo periodo in zona. E così una pattuglia degli uomini della locale ha intercettato e seguito le due donne uscite da un negozio in campo della Guerra e dirette verso le mercerie dell'Orologio. Dopo un breve pedinamento le due donne sono state viste entrare in un negozio, Legami, sottrarre da un espositore un paio di infradito e uscire velocemente in direzione dell'imbarcadero della linea 2 di Rialto. Proprio alla fermata del vaporetto sono state fermate dagli agenti che le hanno trovate in possesso di diversa refurtiva. 

Gli agenti hanno ricostruito quindi il loro percorso: avevano rubato un vestito da Tezenis, un portafoglio da O-bag, poi erano entrate da Tiger per fare incetta di gadget di vario genere tra cuffiette, caricabatterie e altri articoli. Ultima tappa da Tigotà, dove tra campioni e profumi, avevano sottratto merce per 150 euro. In totale, quindi, un bottino di circa 300 euro. 

FERMATE
Le due, madre e figlia appunto, sono ex ospiti del campo Sinti di via del Granoturco. Poi si erano trasferite in una casa a Chirignago. La donna è stata arrestata e condannata, ieri, per direttissima, a un anno e quattro mesi da scontare agli arresti domiciliari. La ragazzina, invece, minore e incensurata, è stata denunciata a piede libero alla procura minorile. Starà al giudice, a questo punto, decidere che tipo do provvedimenti prendere nei suoi confronti, se darle un'altra opportunità o se provvedere già a un percorso in una comunità per minori. 

In questo periodo gli arresti e le denunce ai borseggiatori, dopo il periodo di quiete del lockdown, sono tornate a crescere in centro storico. Nei giorni scorsi i carabinieri avevano arrestato una donna che stava cercando di borseggiare una turista, condannata a un anno di reclusione (con pena sospesa). Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino