«Maltrattamento degli animali»: tribunale condanna il circo Medrano

foto d'archivio
PADOVA - Il Tribunale di Padova ha condannato un 66enne veronese di Bussolengo, titolare del "Circo Medrano", a otto mesi di reclusione, con sospensione della pena, per...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
PADOVA - Il Tribunale di Padova ha condannato un 66enne veronese di Bussolengo, titolare del "Circo Medrano", a otto mesi di reclusione, con sospensione della pena, per maltrattamento degli animali. La sentenza è giunta al termine di un'inchiesta avviato sulla scorta di alcuni esposti delle associazioni animaliste Lav, Lac e Animal Amnesty, presentati a Padova in occasione di alcuni spettacoli circensi.


Secondo la ricostruzione dei fatti, almeno un elefante e un canguro manifestavano un atteggiamento stereotipato, dondolando incessantemente avanti e indietro, un indice di stress cronico e sofferenza, mentre in altri casi sarebbero state riscontrate carenze nella cura degli animali. «Siamo molto soddisfatti. Questa sentenza - affermano i responsabili di Lav, parte civile nel procedimento - rende finalmente giustizia agli animali coinvolti e rappresenta la conclusione dell'attività congiunta di più associazioni, iniziata a dicembre del 2012 durante l'attendamento del Medrano a Padova, quando i sopralluoghi effettuati dai volontari prima e le ispezioni ufficiali poi, rivelarono condizioni di detenzione assolutamente inadeguate alle caratteristiche etologiche degli animali al seguito del circo».
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino