La mamma insegnante torna alla sbarra per maltrattamenti: dopo le accuse degli studenti, quelle della figlia

Nuovo processo per la mamma insegnante
BELLUNO - La mamma, insegnante, era finita nei guai anni fa, con le stesse accuse per le condotte vessatorie che avrebbe messo in atto con i suoi allievi. In quel caso venne...

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BELLUNO - La mamma, insegnante, era finita nei guai anni fa, con le stesse accuse per le condotte vessatorie che avrebbe messo in atto con i suoi allievi. In quel caso venne completamente scagionata, ma ora a distanza di anni per lei una nuova grana giudiziaria. La donna con il marito è finita di fronte al tribunale in composizione collegiale per presunti maltrattamenti alla loro figlia, una ragazza adolescente. Il caso è approdato ieri, 10 maggio, in tribunale a Belluno, ma il processo non si è aperto a causa di una questione tecnica preliminare. Tutto è stato rinviato al 13 settembre quando verrà letta l'accusa e verranno ammessi i testimoni.

In aula c'erano l'avvocato Antonio Prade, che difende i due imputati, ovvero i genitori della minorenne. Sono un uomo di 63 anni e una donna di 57 (non vengono scritti i nomi per tutelare la minore ndr) accusati dell'ipotesi più pesante del reato dei maltrattamenti in famiglia. Avrebbero messo in atto, secondo le accuse, una serie di maltrattamenti e vessazioni di tipo psichico sulla ragazzina. Non si parla insomma di violenze fisiche. Gli episodi contestati sono avvenuti in un arco temporale di due anni, fino agli ultimi fatti del 2022, quando la vicenda venne allo scoperto tramite gli assistenti sociali. La figlia attualmente vive con i genitori, ha comunque un curatore speciale nominato dal Tribunale dei minori nella persona dell'avvocato Enrica Maria Zanin. Nel processo tramite il curatore si costituirà parte civile con l'avvocato Luciano Perco.

Nelle vicende precedenti che videro alla sbarra la mamma-insegnate la donna finì nei guai per i suoi metodi duri con ragazzini: avrebbe espresso giudizi negativi sui bambini, affermando che erano tutti ignoranti. Poi rimproveri duri e urla o insulti. Ma in quel caso tutte le accuse caddero.

      

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Il Gazzettino