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BELLUNO - La mamma, insegnante, era finita nei guai anni fa, con le stesse accuse per le condotte vessatorie che avrebbe messo in atto con i suoi allievi. In quel caso venne completamente scagionata, ma ora a distanza di anni per lei una nuova grana giudiziaria. La donna con il marito è finita di fronte al tribunale in composizione collegiale per presunti maltrattamenti alla loro figlia, una ragazza adolescente. Il caso è approdato ieri, 10 maggio, in tribunale a Belluno, ma il processo non si è aperto a causa di una questione tecnica preliminare. Tutto è stato rinviato al 13 settembre quando verrà letta l'accusa e verranno ammessi i testimoni.
In aula c'erano l'avvocato Antonio Prade, che difende i due imputati, ovvero i genitori della minorenne. Sono un uomo di 63 anni e una donna di 57 (non vengono scritti i nomi per tutelare la minore ndr) accusati dell'ipotesi più pesante del reato dei maltrattamenti in famiglia.
Nelle vicende precedenti che videro alla sbarra la mamma-insegnate la donna finì nei guai per i suoi metodi duri con ragazzini: avrebbe espresso giudizi negativi sui bambini, affermando che erano tutti ignoranti. Poi rimproveri duri e urla o insulti. Ma in quel caso tutte le accuse caddero.
Il Gazzettino