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LUSIA (ROVIGO) - Aveva picchiato in varie occasioni la compagna con cui viveva, all'epoca dei fatti, con il loro bimbo piccolo. Ieri il 40enne imputato di maltrattamenti è stato condannato a due anni, con la sospensione condizionale della pena. L'accusa ne aveva chiesti tre mentre la difesa, affidata all'avvocato Elena Perini del foro di Rovigo, aveva puntato sull'assoluzione e ora appare già intenzionata a ricorrere in Appello.
L'ipotesi di reato per la quale si procedeva era quella di maltrattamenti, per episodi cominciati nel 2020, all'interno di un contesto familiare non facile, dove era entrata anche la droga.
La difesa ha portato vari argomenti tra cui il fatto che l'audizione della parte offesa non avrebbe consentito di confermare nulla di quanto riportato nelle accuse. In sostanza, il pubblico ministero, davanti a un teste che non ricordava nulla e non riusciva a rispondere alle domande, ha letto la deposizione fatta all'epoca chiedendo di confermarla o meno. al Codice. La deposizione sarebbe stata quindi un lungo susseguirsi di quelle che tecnicamente si chiamano "contestazioni in aiuto alla memoria".
Verosimilmente, non appena saranno depositate le motivazioni seguite dal Collegio per arrivare alla condanna, da parte della difesa ci sarà impugnazione in Appello.
Il Gazzettino