Maltempo. Ecatombe di alberi e raccolti rovinati: Medio Polesine colpito da chicchi di grandine grandi come noci

Ecatombe di alberi e raccolti rovinati: chicchi di grandine grandi come noci
ROVIGO - Alberi caduti ovunque in grande quantità facendo lavorare ininterrottamente i vigili del fuoco tutta la notte e ancora ieri mattina per la lunga lista di attesa di...

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ROVIGO - Alberi caduti ovunque in grande quantità facendo lavorare ininterrottamente i vigili del fuoco tutta la notte e ancora ieri mattina per la lunga lista di attesa di interventi richiesti per gli effetti del temporale che ha attraversato il Medio Polesine, capoluogo compreso, mercoledì sera. Pochi minuti di forte vento e pioggia battente. La grandine, poi, caduta in diversi centri e che se per fortuna non è stata come quella che ha provocato disastri nei giorni scorsi tra le province di Treviso, Venezia e Padova, è stata comunque violenta con chicchi grandi come noci, rovinando i raccolti e creando comunque qualche danno a strutture più fragili, per esempio coperture in plastica e simili. Sono stati, alla fine, oltre un centinaio gli interventi effettuati dai vigili del fuoco, impegnati sia sugli alberi, come detto, che per insegne divelte e pali pericolanti. A dare supporto ai pompieri rodigini sono stati i colleghi del distaccamento di Adria con il supporto di quelli di Cavarzere (Venezia) e Vicenza, con la centrale operativa che rispondeva continuamente al telefono. Ulteriore supporto è stato dato dalla Protezione civile. Fortunatamente non sono state coinvolte persone nel fortunale. Come detto, a essere toccata una stata la fascia centrale della provincia, in particolare Rovigo con le frazioni, Ceregnano, Guarda Veneta, Pontecchio, Crespino e Gavello.

 

IL FORTUNALE

La bufera è cominciata poco dopo le 21. Da un po' di tempo si vedeva avvicinarsi minaccioso un fronte temporalesco all'orizzonte, con nuvole nere precedute da formazioni a cumulo di svariate forme che davano insieme un aspetto preoccupante, ma anche molto particolare al cielo. In modo molto rapido, poi si è alzato il vento, al quale è seguito lo scatenarsi di raffiche violente che piegavano tutto ciò che di "flessibile" c'era, a cominciare appunto dagli alberi. Sempre in modo estremamente veloce è iniziato a piovere e dove accaduto, a grandinare. Il capoluogo è stato colpito violentemente in diverse zone, a cominciare dall'area nordovest. In via Dante un albero che si trovava all'interno della sede dell'Asm, è caduto verso la strada, crollando sul tetto di uno degli edifici che danno proprio sulla via. Sul posto si sono recati gli addetti dell'azienda, compreso il presidente Giuseppe Traniello Gradassi, ma sono serviti i vigili del fuoco per risolvere la situazione, tagliando la chioma e la base per rimuovere poi la pianta con l'autogru, mentre i carabinieri gestivano il traffico deviandolo su altre strade, poiché era stato necessario chiudere via Dante. Alberi sono caduti lungo la circonvallazione, all'altezza della casa di cura, e in via Forlanini. Si è rischiato anche un via Mure Soccorso, dove una copertura è stata fatta cadere dal vento sull'asfalto, senza conseguenze per le persone poiché nessuno passava per la strada sia per la pioggia, che per il fatto che la via è riservata ai residenti. Nelle frazioni in particolare è stata flagellata Fenil del Turco con una forte grandinata, con chicchi della misura di noci, che hanno colpito le abitazioni e le coltivazioni, mentre il fortunale ha fatto cadere rami e altri alberi sulle strade, da via Argine Destro Canalbianco alle altre, come pure a Sant'Apollinare.

In alcune zone ci sono stati anche sbalzi di corrente o anche blackout, con polesani che hanno dovuto lamentare guasti a elettrodomestici e apparecchi, causati proprio da tali sbalzi improvvisi dell'energia elettrica. Tra le mancanze di corrente, in particolare, quella al cinema multisala Notorious, che era aperto ed erano in corso le proiezioni. Se non sono stati segnalati particolari allagamenti nelle case, in garage e scantinati, uno si è verificato in ospedale a Rovigo, ma in corridoio e non in aree di degenza e ambulatori. 

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Il Gazzettino