Maltempo, Pieve di Soligo colpita al cuore. Zaia: «Sarà esteso lo stato di emergenza»

In città, a Pieve, è iniziata la conta dei danni ma il Comune, vista l'allerta meteo ancora in atto, ha dovuto anche attivare il Coc (Centro Operativo Comunale) per gestire tutte le emergenze

PIEVE DI SOLIGO (TREVISO) - Il "conto", neanche fossimo al bar, rimane purtroppo aperto, e anche i danni di ieri rientreranno nella relazione inviata a Roma per la...

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PIEVE DI SOLIGO (TREVISO) - Il "conto", neanche fossimo al bar, rimane purtroppo aperto, e anche i danni di ieri rientreranno nella relazione inviata a Roma per la richiesta dello Stato di Emergenza. Il presidente della Regione ha voluto tranquillizzare ieri i cittadini di Pieve di Soligo, Farra e Sernaglia, oltre a quelli dei Comuni limitrofi, maggiormente colpiti dal maltempo di giovedì pomeriggio. «Voglio rassicurare cittadini e imprese che lo Stato di Emergenza attivo da luglio sarà esteso ai territori colpiti - ha sottolineato Zaia -. I rilievi dei danni saranno inseriti nelle relazioni inviate a Roma per le richieste dello Stato di Emergenza Nazionale e lo stato di calamità per il settore agricolo».

Scuole danneggiate

Il maltempo che ha colpito la Marca Trevigiana, in particolare il solighese, ha interessato anche l'Istituto Casagrande di Pieve di Soligo che ha subito diversi danni: acqua penetrata nei laboratori raggiungendo i computer, sradicamento di diversi alberi, abbattimento delle transenne del cantiere in corso per l'ampliamento della struttura. «La stima dei danni - spiega la Provincia di Treviso - sarà effettuata nei prossimi giorni dopo attenti sopralluoghi». In città, a Pieve, è iniziata la conta dei danni ma il Comune, vista l'allerta meteo ancora in atto, ha dovuto anche attivare il Coc (Centro Operativo Comunale) per gestire tutte le emergenze. «Abbiamo dovuto chiudere in misura precauzionale il parco Balbi - spiega il sindaco Stefano Soldan -. C'erano dei grossi rami che penzolavano dagli alberi del parco e, assieme ai volontari, abbiamo preso la decisione di chiudere tutte le vie d'accesso per evitare possibili problemi». Alcune delle operazioni di messa in sicurezza, ieri pomeriggio, sono state interrotte da un altro violento acquazzone, in particolare sul greto del Soligo, dove i volontari stavano liberando la zona da alcuni alberi caduti. Tra le segnalazioni al Comune anche una dal cimitero: alcuni locali sono stati danneggiati dal vento di giovedì, tanto che il sindaco ha parlato di una vera e propria tromba d'aria. «I danni sono più gravi di quello che pensavamo - sottolinea Soldan -. Sono volati via i tetti di alcune aziende: la corsa contro il tempo riguarda anche la necessità di trovare teli per coprirli prima di un nuovo temporale. Una situazione così, con maltempo costante e violento per dieci giorni di seguito, nessuno, anche i più anziani, l'aveva mai vista».

L'escalation

Il mese di luglio è stato uno dei più sfortunati degli ultimi 15 anni. Ma è negli ultimi giorni che la furia del maltempo si è accanita in particolare in queste zone e sulla Pedemontana, dall'Asolano all'Opitergino. Mai come quest'anno a fare danni per milioni di euro è stata la grandine, con chicchi grandi come palline da tennis caduti per tre sere di fila. Un disastro. A Gaiarine le mitragliate di grandine hanno rovinato decine e decine di abitazioni. Senza contare i tetti letteralmente bucati delle aziende (a Conegliano un'impresa ha riportato da sola danni per un milione di euro), e i lunotti mandati in frantumi delle auto. «L'unica consolazione - riflette il sindaco Soldan - è che nessuno si è fatto male. Speriamo solo che sia finita e che i ristori per chi ha subito danni arrivino al più presto». 

 

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Il Gazzettino