A Nordest una grandine da primato, ma non basta a ricevere gli indennizzi

Grandine da record ad Azzano Decimo
VENEZIA - I ristori statali ai privati danneggiati non sono mai arrivati. Eppure il Nordest era stato colpito da grandinate straordinarie: fenomeni eccezionali per dimensione,...

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VENEZIA - I ristori statali ai privati danneggiati non sono mai arrivati. Eppure il Nordest era stato colpito da grandinate straordinarie: fenomeni eccezionali per dimensione, intensità e frequenza, come attestato ora dall'European severe storms laboratory (Essl), un'organizzazione scientifica che svolge attività di ricerca su forti tempeste convettive, tornado, precipitazioni abbondanti e valanghe, gestendo una ricca banca-dati. «Il più grande record di grandine (fotografato) d'Europa è stato battuto due volte in soli 5 giorni in Italia», più precisamente appunto in Veneto e in Friuli Venezia Giulia: 16 centimetri a Carmignano di Brenta (Padova) e 19 ad Azzano Decimo (Pordenone).

LE SEGNALAZIONI
Pubblicata martedì, e segnalata ieri dal gruppo "Meteo in Veneto", l'analisi premette che nel Vecchio Continente per il 2023 sono state 9.627 le segnalazioni di grandine di grandi dimensioni, cioè con un diametro di almeno 2 centimetri. Di queste, 1.931 segnalazioni riguardavano chicchi "molto grandi" (da 5 centimetri in su) e 92 "giganti" (10 centimetri o più), tanto che le tre misure hanno interessato rispettivamente 229, 96 e 13 giorni. Se nel 2022 si erano verificate 5 grandinate con strisce superiori ai 200 chilometri, nell'anno appena trascorso ce ne sono state 13, «con una supercella particolarmente longeva che ha prodotto un'onda di grandine lunga 686 km che ha colpito 5 Paesi». Sul podio delle segnalazioni ci sono la Francia (1.502), l'Italia (1.468) e la Germania (1.270). «Tuttavia annota l'analista Tomas Pucik in termini di grandinate più dannose, l'Italia ha preso il comando con 596 segnalazioni di grandine molto grande e 67 segnalazioni di grandine gigante, rispetto alle 280 e 10 della Francia. Il 30,9% delle segnalazioni di grandine di grandi dimensioni e il 72,8% di quelle giganti sono state presentate per l'Italia».

LE DATE
Due le date cruciali a Nordest: «Il 19 luglio sono stati segnalati chicchi di grandine di 16 centimetri, seguiti da grandine di 19 centimetri il 24 luglio», giorno in cui è caduto il pezzo più pesante con i suoi 484 grammi. «Il chicco di grandine aveva un diametro di 13 centimetri e quindi i chicchi di grandine più grandi osservati il 19 o il 24 luglio probabilmente pesavano molto di più», aggiungono gli esperti, alludendo ai record registrati rispettivamente a Carmignano di Brenta (in una giornata in cui «decine di paesi e città hanno subito danni alle auto, ai tetti e ai finestrini») e ad Azzano Decimo (quando «danni estremi si sono verificati a Mortegliano e dintorni, con tetti e parabrezza delle auto distrutti, facciate delle case danneggiate e finestre rotte»).

L'IMPATTO


A proposito degli effetti, Essl traccia un quadro severo: «La grandine di grandi dimensioni ha avuto un impatto sociale ed economico pronunciato». Rispetto al totale europeo, la maggior parte dei feriti (e cioè 242) è stata segnalata dall'Italia, come rilevato dalle cronache di luglio che in Veneto e in Friuli avevano visto numerosi accessi al Pronto soccorso. Inoltre viene fatto presente che il rapporto assicurativo Gallagher-Re ha stimato in «3 miliardi di dollari» i danni causati dalle grandinate italiane. Per il maltempo estivo, solo il Veneto aveva presentato un conto da 1.300 milioni di euro. Ma i fondi statali stanziati finora riguardano solo gli enti pubblici.
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Il Gazzettino