VENEZIA - Venti giorni di pioggia su 30 sono costati al turismo veneto e agli operatori del settore almeno 250 milioni di euro. E' la stima di Marco Michielli presidente di...
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E non sono state due gocce. In alcuni periodi è piovuto il doppio che lo scorso anno. E anche se è presto per parlare di stagione rovinata ("contiamo su agosto" dicono gli albergatori) maltempo e temperature al di sotto delle medie hanno frenato le partenze di uno dei mesi forti. A mancare all’appello è stato soprattutto il turismo giornaliero, quello "a corta gittata", rispetto a chi aveva prenotato per tempo ed è andato comunque in vacanza. Un "luglio horribibilis" insiste Michielli "in un sistema dove manca una visione di lungo periodo: «Al termine di questa stagione - insiste servirà una riflessione seria su cosa si vuole fare per il turismo e mettere in campo una vera programmazione che da qui a 5 anni sia in grado di rendere competitivo il sistema regionale rispetto ad altre mete low cost».
Perché il panorama guardato attraverso il pluviometro è tristissimo: «Dall’apertura a oggi - dichiara Leonardo Ranieri, presidente di Unionmare, il sistema che coordina le spiagge (22milioni di presenze compresa Chioggia) abbiamo il -20% a Sottomarina, ma si arriva al 30-35% confrontando questo luglio con il 2013».
Un record: sei week end di tempo incerto su sei. «A livello stagionale - commenta Sergio Comino, direttore di Jesolo Turismo e presidente dell’Associazione campeggiatori di Jesolo - siamo di poco sotto rispetto al 2013, ma solo grazie a un ottimo giugno. Il calo complessivo per i campeggi è del 10%. Mancano all’appello soprattutto gli italiani».
Se il litorale soffre, la montagna non ride. Perfino Cortina, tradizionale meta svincolata dalle tendenze generali, a luglio è "depressa". «Luglio è stato un disastro con un calo medio del 10% nelle presenze - afferma Walter De Cassan, presidente dell’Associazione albergatori di Belluno -. I tedeschi sono i grandi assenti. Nella prima fase si è data la colpa ai Mondiali di calcio, ma poi non sono più arrivati. Speriamo che il maltempo dia tregua ad agosto. Sommando la pessima invernata il settore è in forte difficoltà».
Rifugi montani compresi. Testimonia Jo Anner che col marito Mansueto Siorpaes gestisce il Nuvolau, il rifugio a 2573 metri che si vede da Corso Italia a Cortina: «In tutta l’estate abbiamo visto 4 tramonti e 3 albe». Nei restanti giorni nuvole o pioggia.
Dati negativi anche in Friuli-Venezia Giulia. «Presto per dare numeri ufficiali - dice Paola Schneider, presidente di Federalberghi Fvg - ma stiamo soffrendo di un micidiale mix tra crisi e maltempo, che colpisce il mare come la montagna. Serve un grande progetto di rilancio contro la concorrenza di Austria e Slovenia. Quello presentato dalla Regione è partito a primavera, ma ci vorrà del tempo per mandarlo a regime».
Discorso a parte per Venezia, dove il problema sembra piuttosto l’eccesso di ricettività (e l’abusivismo) che comprime i margini per gli operatori. Luglio a parte, restano positivi i dati sull’andamento generale del turismo in regione Veneto.
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Il Gazzettino