La furia scatenata dal cielo: grandine su campi e vigne, raccolti spazzati via

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CODOGNÈ/GAIARINE - Erano da poco passate le 15 quando su Codognè, Gaiarine, Francenigo, Bibano e Godega si è scatenata la furia del cielo. Grandine con chicchi grandi come noci, vento e pioggia hanno distrutto raccolti, fatto esondare fossati e fiumi, sradicato alberi e fatto cadere cavi della corrente sulla sede stradale. A Gaiarine e Francenigo sono state scoperchiate almeno due case, alcuni alberi sono caduti nella zona d'ingresso dell'autostrada A28. A Codognè, in particolare nella zona Bar de Spin, la grandine ha in pratica azzerato i raccolti. «In settant'anni non ho mai visto niente di simile - afferma G.P., un residente - Un disastro totale». 

 
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IL RESOCONTO
Dopo la bomba d'acqua che si è riversata sulla zona, con la furia del vento e della grandine che l'hanno fatta sembrare più una tromba d'aria che un temporale estivo, erano tante le persone che si aggiravano per le strade a quantificare i danni. Manola, in via Vittorio Veneto, ha trovato nel vigneto decine di colombi stramazzati al suolo dopo essere stati colpiti dai chicchi di grandine. Nella frazione di Cimetta di Codognè, al confine con Vazzola, un torrente è esondato allagando case e campi. I primi ad attivarsi nei vari comuni sono stati i sindaci. A Gaiarine, Diego Zanchetta ha voluto seguire di persona i volontari della protezione civile chiamati assieme ai vigili del fuoco. «Un vero disastro - afferma il primo cittadino - Ma è stato prezioso e tempestivo l'intervento dei volontari che si sono attivati per limitare i danni alla circolazione».
 
IL RACCONTO
Paola Guzzo, primo cittadino di Godega, ha effettuato subito dei sopralluoghi per verificare i danni sia nel comune che nelle frazioni: la più colpita sembra essere stata Bibano di Sotto. Lungo la strada che conduce a Gaiarine, prima del cavalcavia sull'autostrada c'è la casa di Bruno Feltrin. Il figlio Elio è arrivato subito dopo il fortunale. La grandine è ancora li, dopo due ore. «La cosa curiosa - dice, mostrando con le mani la quantità dei chicchi caduti - è che esattamente undici anni fa, il 6 giugno 2009, abbiamo avuto una grandinata come questa. Sembrava un paesaggio lunare. Mi ricordo bene la data perché papà Bruno ha avuto un ictus il giorno dopo».
LA DEVASTAZIONE

Anche a Codognè, una delle zone più colpite, la sindaca Lisa Tommasella si è subito attivata andando a vedere di persona l'entità dei danni causati dalla bomba d'acqua che ha colto tutti di sorpresa, in una domenica che sembrava essere tranquilla e serena ma che per molti, soprattutto gli agricoltori, si è trasformata in un vero e proprio incubo: «Abbiamo una criticità in via Ariosto dove un albero, cadendo, ha tranciato un cavo elettrico - afferma Tommasella - L'Enel sta posizionando un generatore che rimarrà in loco per almeno un paio di giorni fino a quando la situazione non tornerà alla normalità. I danni all'agricoltura sono ingentissimi: i vigneti e i campi di mais e soia sono completamente distrutti. Abbiamo anche un paio di strade allagate a causa dell'enorme quantità d'acqua che ha provocato l'esondazione di alcuni fossi».
Pio Dal Cin
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Il Gazzettino