Scariche di detriti sommergono la strada e le baite verso Casera Razzo: occupati 12 km

La strada sommersa dai detriti
VIGO DI CADORE - Notte d’inferno fra una sarabanda di fulmini,...

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VIGO DI CADORE - Notte d’inferno fra una sarabanda di fulmini, forte vento di scirocco e pioggia a dirotto è stata quella scorsa lungo la Val Piova, nome questa volta di fatto, nel Comune di Vigo di Cadore. A patire le devastanti conseguenze è stato un buon tratto della strada provinciale che porta sull’Altipiano di Casera Razzo al confine con il Friuli. Rotabile questa che è stata chiusa per la lunghezza di 12 chilometri dall’altezza dello chalet ristorante al Fogher fino al Rifugio Tenente Fabbro. Difatti dalle pendici dei Brentoni, prolungamento dolomitico del Monte Tudaio, fino a raggiungere Razzo, a causa di un fortissimo nubifragio sono scese a valle imponenti colate detritiche che non solo hanno invaso in più punti la sede stradale, ma hanno investito e, in alcuni casi praticamente sepolto, alcune baite. In particolare un’enorme quantità di materiale è sceso fra il Col Stareza, nei pressi della forcella omonima, e il Col Menestre, investendo a valle la località di Selva di Vigo oltre la quale ieri è stato impossibile proseguire con la ricognizione. Probabilmente, considerate le caratteristiche dell’area, anche il Rio Bianco, come in passato, avrà portato a valle parecchio inerte. Immediatamente il Comune di Vigo di Cadore ha aperto il Centro Operativo Comunale per far fronte all’emergenza. La sindaco di Vigo, Silvia Calligaro, comunica che per ora è impossibile, anche se a spanne, quantificare i danni. “Il fronte della colata a Selva – spiega la prima cittadina vicese – è di circa 200 metri con uno spessore stimabile in 4 o 5 metri. Due sono le baite coinvolte mentre i carabinieri forestali hanno effettuato un sopralluogo per accertare che non ci siano persone coinvolte, come fortunatamente non è stato. Oggi ci dovrebbe essere una ricognizione da parte del personale della Provincia, così da avere un quadro più preciso della situazione. Quanto alla condizione delle altre valli che conferiscono su Razzo, da quella del Lumiei con Sauris a quella della Val Pesarina con Pesaris in Friuli nulla è ancora dato sapere. Cero è che, se in passato si sono visti simili fenomeni, di uno di tale portata non c’è memoria”. Sivia Calligaro comunica infine che, visto l’enorme ingrossamento del Torrente Piova, per precauzione è stata bloccata la centrale idroelettrica comunale, la cui presa delle condotte con ogni probabilità sono intasate di materiale. Interventi ci sono stati poi anche lungo il Rio Rin di Laggio, specialmente alla confluenza di un corso d’acqua minore, anche questo spaventosamente ingrossato. Per un tecnico del luogo un tale evento, simile ad altri dei paesi vicini, ridisegnerà certamente la mappa del rischio idrogeologico della zona ed è, se non altro una conferma inconfutabile dei cambiamenti climatici in atto. Di qui la necessità urgente di interventi di prevenzione e di protezione.

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Il Gazzettino