Raffiche di vento e grandine, aziende agricole con danni oltre i 200mila euro: «Un'apocalisse in pochi minuti, ricostruire sarà dura»

Aziende scoperchiate
FONTANAFREDDA - «Cinque minuti d'orologio», assicura Maurizio Burigotto dell'omonima azienda agricola. E sono bastati per seminare distruzione e paura...

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FONTANAFREDDA - «Cinque minuti d'orologio», assicura Maurizio Burigotto dell'omonima azienda agricola. E sono bastati per seminare distruzione e paura anche tra gli abitanti delle vie Gortani, Zorutti, Curtoledo, che compongono la zona di Fontanafredda colpita dalla tromba d'aria arrivata alle 2,30 di ieri, 26 luglio. Tetti scoperchiati per case, capannoni agricoli e industriali, alberi abbattuti come fuscelli, vigneti e coltivazioni di mais stesi a terra, reti antigrandine volatilizzate. Vento fortissimo, pioggia, ma nemmeno tanta e sicuramente non sufficiente vista la siccità. E grandine, che ha colpito impietosa ciò che il vento aveva spazzato. Alla fine una decina le case con danni gravi alle coperture. Alle 7 le strade principali erano già libere grazie al lavoro dei vigili del fuoco e dei volontari della Protezione civile comunale con in testa sia il sindaco Michele Pegolo, l'assessore Antonino Landa e il coordinatore Luca Carlesso: «Una vera apocalisse in pochi minuti. Encomiabile il lavoro dei volontari».

Allerta e uscita in poco tempo, già verso le 3,30 del mattino. Tra le più colpite l'azienda agricola Burigotto. «Una furia - spiega Maurizio - che ha risucchiato le coperture nuove e distrutto quelle che avevano resistito anche al maltempo di sei anni fa. Mi fa paura questa situazione. Ha colpito esattamente dove aveva colpito la volta scorsa. All'epoca abbiamo subito notevoli danni ma abbiamo ricominciato. Oggi davvero questa cosa ti fa pensare di mollare tutto». Il vento qui ha scoperchiato e distribuito gli elementi in Monopal in un'area molto vasta. Uno è stato ritrovato ad oltre un chilometro ed è ancora introvabile un portone di oltre 3 metri. Danneggiati i mezzi agricoli e le colture. Ieri tra gli interventi urgenti, la messa in sicurezza delle viti per salvare le piante e non compromettere i raccolti futuri. «Ora si parla di calamità naturale. Speriamo la Regione possa davvero venirci incontro, almeno per far fronte all'emergenza perché la volta scorsa non è arrivato nulla». Qui, secondo una prima stima, si abbozza un danno di almeno 200mila euro.

Nella zona si lavora e il silenzio è rotto dal suono delle motoseghe, in azione per mettere in sicurezza gli alberi. I vigili del fuoco garantiscono la posa di teli. Questi devono essere però acquistati dai proprietari mentre la Protezione civile garantisce la fornitura di sacchi di sabbia per bloccarli sui tetti. «Il vento era così forte - ricorda Elisa Tomasella - che in due non riuscivamo a chiudere la finestra e i balconi. Faceva davvero paura. Oggi avremmo dovuto iniziare dei lavori e la ditta stava cominciando a montare l'impalcatura. Invece deve venire a mettere in sicurezza il tetto». «I coppi sono volati ovunque e quelli che sono rimasti sono completamente da buttare» commenta il vicesindaco Alessandro Feltrin guardando la casa dei genitori e indicando quelle limitrofe. Il vero problema per coppi, coperture e altro è il loro reperimento. Subito? No, forse per ottobre. La bolla speculativa che vive l'edilizia ha conseguenze negative anche su queste cose, con tempi e prezzi lievitati. Il sindaco intanto ha già pronta la lettera che verrà inviata oggi, assieme ai colleghi, per richiedere in Regione lo stato di calamità.

Oltre alle case, alle colture, colpite anche le coperture di alcune delle aziende della vicina zona industriale Forcate. Alla Emmeti il vento ha distrutto la copertura con i pannelli fotovoltaici e ieri mattina, per un corto circuito è divampato anche un incendio, poi circoscritto. A farne le spese soprattutto la produzione che è stata fermata e lo sarà anche nei prossimi giorni. Danni anche alla Röfix e alla Felix e a diversi capannoni. Danni anche alla copertura del Palazzetto dello sport. «Si - conferma Pegolo - il vento ha distrutto la parte della copertura più vecchia. Abbiamo già messo in sicurezza tutta la struttura e domani potrà riprendere anche l'attività estiva della Virtus Pallavolo. Sono lamiere particolari, dello spessore di 8/10 e lunghe 20 metri: si ottengono solo su ordinazione. Stimiamo danni per 50 mila euro».

 

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Il Gazzettino