PORDENONE - Un malore durante il turno di sabato notte nel laboratorio di Microbiologia, dove lavorava da oltre 30 anni come tecnico, i soccorsi immediati e un quadro...
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Per la comunità di Tiezzo è stato un duro colpo. Paola Zigante era una donna molto attiva. Si divideva tra il lavoro in ospedale (da marzo era massacrante, perchè faceva parte del team che analizza i tamponi per la diagnostica del coronavirus) e nel ristorante di famiglia, “Al Ponte”. «Ha dato più di quello che ha ricevuto - ricorda con amore il marito - Non si fermava mai. In pratica aveva un doppio lavoro, perchè mi ha aveva convinto a riaprire un ristorante che era appartenuto alla mia famiglia. Con la sua tenacia ha raggiunto l’obiettivo».
Domani, nella parrocchiale di Tiezzo, l’ultimo saluto. I colleghi del Dipartimento della Medicina dei servizi avrebbero voluto proclamare una giornata di lutto, ma non è possibile interrompere un servizio pubblico. Il pensiero che hanno avuto fa però comprendere che cosa rappresentava Paola per tutti loro. «Paola - afferma il dirigente del Dipartimento, Roberto Spaziante - mancherà a tutto l’ospedale. Lavorava in laboratorio da oltre 30 anni, ha fatto la storia della Microbiologia. Aveva capacità professionali elevate, per non parlare dell’aspetto umano. Non si tirava mai indietro. Era il leader del gruppo e durante l’emergenza Covid era in prima linea, non si è mai tirata indietro, uno sforzo imponente». Era il punto di riferimento del gruppo dei virologi, sempre con il sorriso sulle labbra. «Per il lavoro - evidenzia Spaziante - ha trascurato la famiglia, mancherà a tutti». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino