Stroncato da un malore a 50 anni: addio a Claudio, l'agricoltore che insegnava il canto alle allodole

Claudio Dall'Agata
SACILE _ E' stato un addio commosso quello celebrato mercoled' nella chiesa di San Odorico a Sacile a Claudio Dall’Agata, scomparso prematuramente sabato scorso...

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SACILE _ E' stato un addio commosso quello celebrato mercoled' nella chiesa di San Odorico a Sacile a Claudio Dall’Agata, scomparso prematuramente sabato scorso all’età di 50 anni, a causa di un malore che lo ha colto mentre si trovava nell’abitazione di famiglia, in via Camolli. 

Claudio Dall’Agata, per gli amici “Caio” era uomo forte e robusto, con una grande passione per la natura che ogni giorno si traduceva in dedizione per la terra e l’agricoltura, il mestiere che aveva scelto dopo una breve parentesi nel settore del mobile e come standista. Una “macchina nel lavoro”, così lo definiscono alcuni collaboratori nonché amici agricoltori, ammettendo di aver imparato molto proprio da Dall’Agata che li ha ispirati e formati. La natura è stata il suo habitat costante.

Era appassionato di cani di cui amava circondarsi, ma ancor più degli uccelli dei quali era un vero esperto. Passione che gli era stata trasmessa in giovane età dai familiari. Sin da piccolo Claudio allevava numerosi esemplari da canto, come allodole, sasselli e altri specie di passo. Una passione che affonda le sue radici nella lunga tradizione sacilese. Da ragazzo aveva anche praticato il ciclismo, insieme ai suoi fratelli, militando nelle squadre giovanili della Società ciclistica sacilese. Claudio Dall’Agata è ricordato dagli amici come una persona schietta, diretta ed anche scherzosa, con grandi slanci di generosità e di compagnia, sempre pronto a dare una mano a chi si trovasse in stato di bisogno o di difficoltà. Negli ultimi tre anni aveva sofferto molto la perdita ravvicinata prima del padre e poi dello zio, ai quali era molto legato. Due lutti che avevano pesato nello spirito e nella vitalità di Claudio Dall’Agata. 

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Il Gazzettino