Tragedia alla spiaggia delle conchiglie. Malore in mare, poi Filippo è stato trascinato via dalla corrente

Filippo Favaretto
CURTAROLO (PADOVA) - Una bella giornata al mare si è trasformata in tragedia. Un uomo di 55 anni, mentre stava facendo il bagno, ha accusato un malore ed è stato...

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CURTAROLO (PADOVA) - Una bella giornata al mare si è trasformata in tragedia. Un uomo di 55 anni, mentre stava facendo il bagno, ha accusato un malore ed è stato trascinato via dalla corrente: nonostante sia stato subito portato a riva, e nonostante i disperati tentativi di rianimazione da parte degli operatori sanitari del 118, intervenuti sia con un'ambulanza che con l'elisoccorso, l'uomo non ce l'ha fatta. Si chiamava Filippo Favaretto ed era originario di Curtarolo. Teatro del dramma, fra le 16 e le 16.30, lo specchio di mare antistante la spiaggia delle conchiglie, la parte di spiaggia libera, vicina alla bocca della Sacca di Scardovari a Porto Tolle nel Rodigino.


Quando è stato notato che l'uomo sembrava in balia delle correnti, il bagnino del vicino stabilimento privato si è subito lanciato per prestare soccorso. Favaretto, però, sembrava già inanimato. E, anche quando è stato adagiato a riva in modo che i sanitari potessero prestagli le cure del caso, non ha dato segni di ripresa. Al medico non è rimasto quindi altro da fare che constatare, dolorosamente, l'avvenuto decesso.


IL RICORDO

Filippo era il più giovane di tre figli. Non era sposato. Lascia la sorella Gigliola, il fratello Claudio vicino al quale abitava nella frazione di Pieve, due nipoti ed una nipote. Lavorava come operaio alla Spanesi Car Service di Cavino di San Giorgio delle Pertiche. «Filippo era una persona semplice e buona, ha avuto alcune sfortune nella vita. La perdita di nostro padre di 46 anni quando lui ne aveva 9, qualche problema di salute. Stava attraversando un momento particolare e per questo dallo scorso dicembre aveva accettato di entrare nella comunità Delta Solidale di Porto Tolle, rassicurato da noi familiari e dall'azienda. Ringraziamo il titolare Orazio Spanesi che gli aveva garantito il mantenimento del posto di lavoro e anche tutti i colleghi che gli sono stati vicini. La sua, con me, mio fratello ed i nipoti, era una grande famiglia seppur lui avesse la sua autonomia ed indipendenza. Ci siamo sentiti al telefono la scorsa settimana, il Covid ha limitato molto i contatti diretti. Era contentissimo dei risultati raggiunti, soddisfatto di come stava progredendo il suo percorso, l'ho sentito veramente felice, adesso questa tragedia». Tragedia vissuta con un dolore composto e sulla quale la famiglia non fa assolutamente polemiche. «Ci hanno spiegato che erano andati a fare un'uscita al mare e che appena si sono accorti che stava male lo hanno soccorso subito faticando non poco a portarlo fuori dall'acqua per la corrente. Ringraziamo tutti coloro che si sono adoperati per salvarlo». Filippo Favaretto era un grande appassionato di calcio, tifava per la Juventus.

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Il Gazzettino