Malore improvviso, Mattia ucciso a 44 anni da un aneurisma cerebrale

Mattia Ferro, morto a 44 anni
POZZONOVO - É una città in lutto Pozzonovo, dove oggi alle 15.30 nella chiesa parrocchiale sarà dato l'ultimo saluto a Mattia Ferro, stroncato a soli 44...

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POZZONOVO - É una città in lutto Pozzonovo, dove oggi alle 15.30 nella chiesa parrocchiale sarà dato l'ultimo saluto a Mattia Ferro, stroncato a soli 44 anni da un aneurisma cerebrale congenito. Una fine tragica quanto inaspettata, che ha scioccato e addolorato l'intera comunità, soprattutto perché Mattia sembrava godere di buona salute.


Era il 2 settembre scorso e Mattia, che viveva con i genitori Sergio e Fiorella, li aveva appena salutati prima di uscire di casa. Poi il malore improvviso: il 44enne è caduto a terra. I genitori hanno immediatamente allertato il 118. Nel giro di pochi minuti un'ambulanza ha raggiunto l'abitazione della famiglia Ferro, ha caricato Mattia e lo ha trasportato all'ospedale di Padova. Nel reparto di Neurochirurgia l'uomo ha ricevuto tutte le cure del caso, ma la speranza di riuscire a strapparlo alla morte si è presto scontrata con una situazione che è andata aggravandosi sempre di più. Lo scorso venerdì sera, dopo otto giorni in cui i medici hanno tentato il tutto per tutto per salvargli la vita, il 44enne si è arreso, lasciando nello sconforto i genitori, il figlio e la figlia, amici e colleghi di lavoro. Attorno ai genitori Sergio e Fiorella, molto conosciuti in paese dove in passato hanno anche gestito un bar, si è stretta l'intera comunità.

IL LAVORO

Amici, parenti e i colleghi di lavoro di Mattia, che lavorava per conto della Global Logistic srl come magazziniere alla Sama spa, azienda di commercio all'ingrosso di frutta e verdura a Ponso, hanno portato tutto il loro sostegno e cordoglio ai familiari. «Mattia era un uomo solare, sempre pronto a rivolgere un saluto e un sorriso al prossimo. raccontano affranti i genitori. Ci è sempre stato molto vicino, sostenendoci nei momenti di difficoltà. In questo momento di dolore, ringraziamo i medici e tutto il personale sanitario del reparto di Neurochirurgia di Padova per l'umanità e la disponibilità dimostrate».


Anche il sindaco Arianna Lazzarini, che conosceva personalmente il 44enne, si è fin da subito prodigata per aiutare e stare vicino alla famiglia Ferro, messa a dura prova da quanto accaduto a Mattia, che, con il suo amore e la sua disponibilità, era un vero pilastro per tutti i suoi cari. «I familiari - fa sapere - hanno fatto un'ultima, grandissima, scelta d'amore nel nome di Mattia. Hanno infatti deciso di donare gli organi, salvando così altre vite e permettendo a Mattia di continuare a vivere, oltre che nel loro cuore, anche nelle persone che riceveranno i suoi organi».
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Il Gazzettino