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BELLUNO - La montagna, la bicicletta, due grandi passioni, che lo hanno accompagnato sino in fondo. Sergio Artusato, 60 anni, è morto lunedì mattina, a Cortina, raggiunta da Mestre, dove abitava. Stava percorrendo un sentiero con la sua bicicletta a pedalata assistita, nuova fiammante, appena arrivata. È Sonia Maggi, una sua congiunta, ad esprimere il desiderio di far conoscere quanto è accaduto e a tratteggiare la figura di Artusato: «In mattinata aveva salutato sua figlia e sua moglie, impegnate nel primo giorno sui banchi, augurando ad entrambe buon inizio di anno scolastico, poiché la moglie è una insegnante, per poi partire verso la montagna e sperimentare così la tanto attesa e desiderata nuova bici elettrica. L’aveva ordinata l’anno scorso, ma gli è stata data di recente. Diversi disguidi hanno fatto sì che fosse slittata di un anno la consegna, avvenuta pochi giorni fa».
LA PRIMA USCITA
L’uomo, sessant’anni, ha scelto Cortina per la sua prima uscita in sella al nuovo mezzo, inconsapevole che sarebbe stata anche l’ultima. «A trovarlo ricurvo in mezzo al sentiero è stato un escursionista, un medico, che ha provato a prestare il dovuto soccorso – racconta Sonia Maggi – ma non è riuscito a rianimarlo e ha accertato che la morte era avvenuta intorno alle 11.30, mezz’ora prima del suo ritrovamento. Le autorità hanno avvertito la moglie; insieme alla figlia, sono immediatamente partite alla volta di Cortina».
Tratteggia quindi un profilo del congiunto: «Sergio Artusato era un uomo serio, buono e generoso verso gli altri e soprattutto verso la sua famiglia.
GRANDE PASSIONE
Questo legame con la montagna, da percorrere a piedi, ma anche in sella alla bicicletta, traspare dalle poche fotografie del suo profilo social. Il 30 agosto 2018 aveva postato l’immagine di una bike biammortizzata, con lo sfondo delle amate Dolomiti; in altri scatti compare con l’equipaggiamento da via ferrata, sulle Dolomiti di Sesto. Forse avrebbe postato anche una fotografia della bicicletta nuova, del suo primo giro nella conca d’Ampezzo, mentre nulla lasciava presagire che sarebbe stato l’ultimo abbraccio di queste montagne.
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Il Gazzettino