MESTRE - I primi sintomi in giugno, le analisi e il verdetto che non lasciava speranze. Se ne è andato così Antonio Boschin, a soli 55 anni, morto giovedì per...
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Antonio era originario di Altobello, un quartiere per il quale si era speso in prima persona collaborando per anni a quel “contratto di quartiere” costruito da Comune, architetti e cittadini. E Boschin, che di lavoro faceva l’educatore per il Ceis, laureato in Psicologia del lavoro ed occupandosi anche di progetti con l’Ulss di Treviso e con altre aziende, era un vero “cittadino” che credeva nella possibilità di fare qualcosa per quella parte di Mestre nella quale era nato e cresciuto anche con tante difficoltà, sempre superate. Per questo ieri, quando si è diffusa la notizia della sua morte e dei funerali già fissati per lunedì 4 dicembre, alle 11 nella chiesa di San Giorgio a Chirignago, tanti colleghi del Ceis e amici sono rimasti increduli di aver perso Antonio. «Si è trovato ad affrontare un male che all’inizio era silenzioso, i cui primi sintomi si sono manifestati solo in giugno - racconta la moglie Giovanna -. Fatte le prime analisi abbiamo capito che il suo percorso sarebbe stato difficile, ma speravamo di avere più tempo». La chemioterapia non è bastata a contenere il tumore e, solo grazie alla famiglia, ai volontari di Avapo e alla vicinanza degli amici, Antonio Boschin è comunque riuscito a vivere i suoi ultimi giorni tra le pareti di casa, vicino alla moglie sposata quasi 20 anni fa e alle figlie che adorava. E che ricorderanno il papà come una persona amata e stimata da tutti. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino