Malato di sclerosi multipla, non paga il mutuo e la casa va all'asta: raccolta fondi degli amici per salvarla

La casa dell'ex idraulico di Feltre, malato di sclerosi multipla, che dovrebbe andare all'asta
FELTRE (BELLUNO) - Poche ore e la casa verrà pignorata. Questo accadrà a Enrico e Anna se non verseranno all’istituto bancario, presso cui hanno contratto...

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FELTRE (BELLUNO) - Poche ore e la casa verrà pignorata. Questo accadrà a Enrico e Anna se non verseranno all’istituto bancario, presso cui hanno contratto un mutuo, la somma di 76mila euro. A prima vista è un fatto come tanti, ma questa è una storia di lotta per mantenere quella dignità propria di chi vive in maniera onesta. Le fatiche del lavoro e i sogni di una vita capita a volte si infrangano contro una diagnosi medica e contro una burocrazia che cancella la “persona” in funzione un mero ritorno economico, operazione corretta ai fini pratici di un contratto, meno quando questa disposizione va colpire chi già sta soffrendo e chiede solamente un piccolo aiuto. Questo è il caso dei coniugi Enrico e Anna che risiedono, almeno per il momento a Canal di Feltre. A Enrico, idraulico di Feltre, viene diagnosticata la sclerosi multipla nel 2016 e da quel momento non riesce più a lavorare e di conseguenza non paga fornitori, tasse e i finanziamenti in essere. L’Inps gli nega anche la pensione di invalidità che ottiene solo dopo una lunga battaglia giudiziaria, grazie all’impegno pro bono dell’avvocato Davide Fent venuto a conoscenza della vicenda tramite le pagine del Gazzettino. I debiti non si saldano da soli e la banca si è presentata puntuale.

OGGI
Cedere la parola ad Anna è il modo migliore per raccontare la vicenda: «Sin dall’inizio abbiamo cercato di andare avanti nonostante tutte le problematiche e anche con la banca ho cercato di prendere tempo. Per un po’ è andata bene, ma qualche giorno fa mi è arrivata comunicazione che entro 5 giorni dovevo pagare la cifra di 76 mila euro oppure avrebbero proceduto con il prelievo forzoso». A seguire da vicino la questione c’è un avvocato che inizierà una trattativa con l’istituto di credito per ottenere una proroga, ma Anna non è convinta del successo: «Vanno dritti per la loro strada, vogliono rientrare dei soldi e basta. Lo capisco, firmo un contratto e devo onorarlo, ma bisogna capire anche la situazione: non è che non abbiamo voluto pagare e abbiamo sperperato i soldi in Ferrari e festine varie, c’è di mezzo una malattia».

LA CASA
Un’opzione è la vendita dell’immobile: «Vorrei vendere la casa e risolvere così l’intera storia, ci sto provando da otto anni. Vicino alla mia casa è franato un masso e chi viene a vederla guarda le reti paramassi e se ne va, è al “pustern” come dite voi feltrini (l’accento di lei non è bellunese) e questo non aiuta e in più vicino c’è un rudere crollato con Vai che mi crea problemi di infiltrazioni. Ho chiesto al Comune di intervenire, mi hanno detto che il rudere è privato e non si trovano i proprietari e quindi sono affari miei. Chi viene a vedere la casa mi chiede “e questo cosa ci fa?”». Prosegue: «Ho dovuto fare tre ricorsi per avere la pensione di invalidità di 300 euro. C’è più tutela per i migranti che per un italiano che a 50 anni si è trovato malato, viene additato come uno che non vuole pagare anziché venire aiutato. Qualche anno fa mio figlio, che vive con noi, aveva trovato un lavoretto, ho chiesto in banca se era possibile ripartire con il mutuo spiegando la situazione e dicendo “non scappo, voglio pagare”. Ho visto il direttore mettere la mia richiesta in un cassetto e non ho più sentito nessuno».

UN AIUTO


I vicini di casa e amici di Enrico e Anna hanno avviato una raccolta fondi su www.gofundme.com con il titolo “Dona per la dignità di Enrico, malato di sclerosi”. «Non crediamo di poter raccogliere tutta la cifra necessaria - spiegano gli amici - ma almeno una cifra adeguata da mettere sul piatto della banca per poter ottenere un rinvio della scadenza».  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino