Scabbia nelle scuole medie di Volpago. La mail d'allerta ai genitori: «Un alunno infetto, fate attenzione»

Scabbia nelle scuole medie di Volpago
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VOLPAGO (TREVISO) - Scabbia alle scuole medie di Volpago: «Fate attenzione». Tutti i genitori degli alunni che frequentano la scuola secondaria di primo grado a Volpago hanno ricevuto ieri, primo febbraio, una mail dalla dirigente scolastica Nella Varanese. La dirigente comunica loro «che è stato registrato un caso di scabbia in una classe della scuola secondaria di I grado, che è stato prontamente segnalato e trattato». Tuttavia, nonostante tutte le misure siano già state assunte e «pur essendoci in ambito scolastico un basso rischio di diffusione, si invitano i genitori a prestare attenzione all'eventuale comparsa di sintomi riconducibili all'infezione in oggetto e, nel caso, a rivolgersi al medico curante». La scuola, nel frattempo, sta facendo la sua parte, dato che «il personale ausiliario ha già intensificato le normali pulizie che garantiscono l'igiene ambientale».

Un caso di scabbia, il punto con la preside

Nonostante l'avviso, che ovviamente non è passato inosservato fra le famiglie, la dirigente appare comunque abbastanza tranquilla: «È un'infezione lieve, con un livello basso o molto basso di contagio. Tuttavia, il Sisp ci ha invitato ed effettuare un'informazione massiva in modo tale che le famiglie non sottovalutino eventuali sintomi che dovessero comparire». L'età dei ragazzi, comunque, tranquillizza. «Ci è stato spiegato - dice ancora la Varanese - che la situazione diventa più problematica quando i casi si presentano nelle Rsa, dove c'è una maggiore condivisione di servizi o momenti comuni. Potrebbero esserlo di più, inoltre, alla scuola dell'infanzia. Comunque abbiamo applicato tutte le procedure del caso».

La malattia, come capire se si ha la scabbia

Ma cos'è la scabbia? Si tratta di una malattia della pelle causata da un parassita, l'acaro della scabbia, che provoca lesioni arrossate e intensamente pruriginose nelle zone dove si localizza scavando cunicoli nella cute. Il parassita si riproduce velocemente e passa da uomo a uomo attraverso il contatto prolungato con la pelle di una persona già infettata; raramente è sufficiente una stretta di mano o un abbraccio. Queste caratteristiche fanno sì che il contagio sia favorito da condizioni di affollamento ed avviene più frequentemente tra i membri che condividono lo stesso ambiente. Il prurito è più forte di notte. Le zone prevalentemente interessate sono le superfici laterali delle dita, i polsi, i gomiti, le ascelle, la linea della vita, le cosce, l'ombelico, i genitali, la parte inferiore delle natiche, l'addome, i contorni esterni dei piedi. Ma come si trasmette? Il veicolo è rappresentato da uno stretto contatto personale con una persona infetta. I problemi relativi al rischio di trasmissione derivano dal fatto che la contagiosità inizia nel periodo precedente l'insorgenza dei sintomi e per tutto il periodo in cui il soggetto non viene trattato. Quindi, lo studente che ha contratto la malattia potrebbe, in linea teorica, aver contagiato per parecchi giorni i compagni. La trasmissione indiretta attraverso abiti o altri effetti personali è del resto possibile anche se molto difficile. I parassiti, infatti, non sopravvivono più di 3-4 giorni nell'ambiente al di fuori della pelle. Il periodo di incubazione è di circa 4-6 settimane.

 

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Il Gazzettino