PADOVA - Malata di mieloma multiplo dal 2014, una padovana di 53 anni si è vista rifiutare dalla casa farmaceutica l'accesso ad una cura sperimentale gratuita in...
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Nel giugno scorso, racconta la donna, è iniziato lo screening per l'accesso allo Studio Car-T, una ricerca che prevede il prelievo dal paziente dei linfociti T i quali, elaborati e trattati con particolari farmaci, vengono reimmessi nel sangue del malato e sarebbero in grado di annientare le cellule malate. «Ho fatto tutto il percorso che mi era stato prospettato all'inizio della sperimentazione - spiega Tatiana - ma a fine luglio una dottoressa mi ha chiamato da Bologna per dirmi che ero fuori dal programma, la casa farmaceutica mi aveva esclusa dallo studio. Ad oggi non ho ancora capito perché. È come se qualcuno avesse deciso che devo morire. Un'altra speranza sono adesso studi sperimentali analoghi in Cina, Israele o Usa. «Sono già in contatto con un ospedale di Tel Aviv, l'accesso alle cure costa 120mila euro - spiega la 53enne - La salute è un diritto, è ingiusto dove spendere tanti soldi».
Tatiana sta ora affrontando radioterapia e chemioterapia nel reparto di Ematologia dell'ospedale di Padova. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino