Ha un mieloma, ma in Italia le negano la cura: «Dovrò curarmi in Israele spendendo 120mila euro, qui mi vogliono morta»

Ha un mieloma, ma in Italia le negano la cura:
PADOVA  - Malata di mieloma multiplo dal 2014, una padovana di 53 anni si è vista rifiutare dalla casa farmaceutica l'accesso ad una cura sperimentale gratuita in...

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PADOVA  - Malata di mieloma multiplo dal 2014, una padovana di 53 anni si è vista rifiutare dalla casa farmaceutica l'accesso ad una cura sperimentale gratuita in grado di salvarle la vita, e ora per avere chance di guarigione dovrà affidarsi ai medici israeliani, sborsando però oltre 120mila euro. È la vicenda raccontata oggi da Tatiana, una padovana, madre di una ragazza di 17 anni, che nel 2014 ha ricevuto dai medici dell'ospedale di Padova la diagnosi di un mieloma: una malattia che colpisce le plasmacellule nel sangue e che indebolisce via via le ossa e l'organismo, fino alla morte. Tatiana ha provato in questi anni molti farmaci e ha tentato 2 autotrapianti di midollo, dimostratisi purtroppo inefficaci. La speranza si è riaccesa quando le è stata prospettata la possibilità di essere inserita in un protocollo sperimentale, che una casa farmaceutica ha sponsorizzato a Bologna.


Nel giugno scorso, racconta la donna, è iniziato lo screening per l'accesso allo Studio Car-T, una ricerca che prevede il prelievo dal paziente dei linfociti T i quali, elaborati e trattati con particolari farmaci, vengono reimmessi nel sangue del malato e sarebbero in grado di annientare le cellule malate. «Ho fatto tutto il percorso che mi era stato prospettato all'inizio della sperimentazione - spiega Tatiana - ma a fine luglio una dottoressa mi ha chiamato da Bologna per dirmi che ero fuori dal programma, la casa farmaceutica mi aveva esclusa dallo studio. Ad oggi non ho ancora capito perché. È come se qualcuno avesse deciso che devo morire. Un'altra speranza sono adesso studi sperimentali analoghi in Cina, Israele o Usa.
«Sono già in contatto con un ospedale di Tel Aviv, l'accesso alle cure costa 120mila euro - spiega la 53enne - La salute è un diritto, è ingiusto dove spendere tanti soldi».

Tatiana sta ora affrontando radioterapia e chemioterapia nel reparto di Ematologia dell'ospedale di Padova. 
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Il Gazzettino