Mafia nigeriana, blitz fra Emilia e Veneto: 31 arresti e 26 indagati, il boss un noto dj afro

Mafia nigeriana, blitz fra Emilia e Veneto: 31 arresti e 26 indagati, il boss un noto dj afro
FERRARA - Bliz della squadra mobile di Ferrara, nell'ambito di un'indagine sulla mafia nigeriana coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia  di Bologna: 31 gli...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

FERRARA - Bliz della squadra mobile di Ferrara, nell'ambito di un'indagine sulla mafia nigeriana coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia  di Bologna: 31 gli arresti  e  26 gli indagati per associazione di tipo mafioso. 

Quella partita da Ferrara, denominata 'Signal', è un'indagine che nasce a fine luglio 2018 da un tentato omicidio di un giovane nigeriano appartenente a un gruppo rivale, gli Eiye, aggredito con un machete da 5 connazionali in zona Gad a Ferrara. Dopo gli arresti nel 2019 le indagini sono approdate al pm della Dda Roberto Ceroni, per dimostrare l'esistenza nel Ferrarese della mafia nigeriana 'Supreme Viking Arobaga' collegata al network internazionale. In questa fase è stata scoperta la suddivisione gerarchica, con direttive impartite dalla Nigeria e associati vincolati  dalla segretezza, affiliati con riti tribali, durante riunioni alla presenza dei capizona, tra Brescia e il Veneto.

A Ferrara è stata accertata la centralità della figura di Emmanuel 'Boogie' Okenwa, un dj di musica afro beat, per le province di Ferrara, Padova, Treviso e Venezia, controllando il territorio e dirimendo le numerose diatribe che scoppiavano tra associati di rango medio-inferiore, occupandosi di spedizioni punitive. Altri personaggi gestivano invece lo spaccio di droga: è emerso un traffico di cocaina, destinata prevalentemente al Veneto, proveniente dalla Francia e dall'Olanda. La droga veniva presa a Parigi ed Amsterdam, grazie all'appoggio di connazionali appartenenti ad una confessione protestante, da squadre di 'corrierì che rientravano in Italia attraverso i valichi del Monte Bianco e del Frejus. In un'occasione è stato intercettato un carico di circa dieci chili.

Il ramo  piemontese dell'inchiesta

Sono complessivamente 69 i destinatari delle misure cautelari in carcere  emesse dai Tribunali di Torino e Bologna, su richiesta delle Dda  delle rispettive procure,  con il supporto di Eurojust, nei confronti di un vasto gruppo di cittadini nigeriani ritenuti appartenenti al sodalizio criminale di stampo mafioso denominato 'Viking'.  L'esecuzione dei provvedimenti restrittivi, 43 della Dda di Torino e 31 della Dda di Bologna, con 5 persone colpite da entrambi i provvedimenti cautelari, delle quali 52 sono state rintracciate sul territorio nazionale, hanno permesso agli investigatori di sgominare l'intera consorteria criminale dei 'Viking',  anche denominata 'Norsemen Kclub International', colpendo i personaggi al vertice del livello nazionale dell'organigramma, direttamente responsabili delle nuove affiliazioni, della gestione dello spaccio di sostanze stupefacenti nelle piazze cittadine e dell'attività di sfruttamento della prostituzione. Agli affiliati colpiti dalle misure cautelari vengono contestati, oltre al reato di associazione per delinquere di stampo mafioso. il tentato omicidio, associazione finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti, sfruttamento della prostituzione, rapina, estorsione e lesioni gravissime. Le attività investigative, avviate nel luglio del 2018, si sono sviluppate attraverso  intercettazioni e  pedinamenti sul territorio, consentendo  di individuare i vertici nazionali del cult, in costante e diretto contatto con i leader operanti in Nigeria.

Le investigazioni hanno permesso di ricostruire nel dettaglio la struttura del sodalizio criminale, caratterizzato da un'organizzazione piramidale. I vertici nazionali dell'organizzazione chiamata 'Vatican Marine Patrol' stanziati a Torino, esercitavano il loro potere anche nel capoluogo estense e prendevano ordini direttamente dal 'National', capo assoluto in Nigeria. Le affiliazioni sono caratterizzate da atti violenti e rigidi rituali e altrettanto spietate sono le conseguenze previste in caso di violazione delle regole dell'organizzazione, che si traducono in sanzioni corporali  efferate da sfociare talora in tentativi di omicidio. La violenza rappresenta lo strumento di comunicazione privilegiato per affermare la forza dell'organizzazione sul territorio.

Il dj Boogie

 

Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino