Bimbi monelli in classe, la maestra scrive una mail alle famiglie. Il Garante: «Violata la privacy»

Una classe elementare
UDINE - Un'email per segnalare il comportamento «non consono» di due alunni nei confronti di una maestra e di una supplente. L'ha inviata la docente...

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UDINE - Un'email per segnalare il comportamento «non consono» di due alunni nei confronti di una maestra e di una supplente. L'ha inviata la docente titolare di una primaria di Udine, ma non solo ai genitori dei due monelli, bensì anche alle altre famiglie e a tutti gli insegnanti della classe. Un'iniziativa «assolutamente in linea con quanto concordato nelle varie assemblee fatte», ha puntualizzato il vertice dell'istituto comprensivo, mentre il Garante della privacy si ha rilevato «l'illiceità del trattamento di dati personali», per cui ha ammonito la scuola.

IL RECLAMO
Secondo quanto ricostruito dall'Autorità, nell'email veniva fatto presente che i due bambini di quarta elementare «non avevano avuto nessun rispetto per la supplente e l'insegnante», disturbando le lezioni «con vociare continuo» e «un interagire fatto di frasi volgari di cui neanche conoscono fino in fondo il significato», al punto da rendere necessario un incontro con il dirigente scolastico. I genitori di uno dei discoli hanno presentato un reclamo al Garante per la protezione dei dati personali, che ha appunto chiesto informazioni al preside, il quale ha evidenziato che «è impensabile garantire la riservatezza, rispetto agli altri componenti, di alcune informazioni che si palesano all'intera classe durante l'ora di lezione». Inoltre è stato risposto che durante le riunioni collegiali «dedicate proprio alle criticità di gestione di alcuni studenti particolarmente "esuberanti"», era stata «ribadita e concordata la necessità di condividere gli episodi che possono destabilizzare il clima di apprendimento, al fine di trovare soluzioni, e si è chiesta la collaborazione di tutte le famiglie», per cui l'obiettivo della maestra era chiedere «aiuto a tutti nella gestione di una classe già particolarmente problematica e in un momento in cui la gestione dello stato d'emergenza Covid e delle assenze di molti docenti contagiati ha creato forti disagi e tensioni nel personale docente». Ad ogni modo, «pur ritenendo comprensibile il comportamento effettuato dalla docente», l'istituto «ha richiamato la docente ad una maggiore attenzione al trattamento dei dati».

IL PROCEDIMENTO
Ma ciò non è bastato ad evitare l'avvio del procedimento «per comunicazione illecita di dati personali». Nel corso dell'istruttoria la scuola ha descritto «una classe di difficile gestione, con un piccolo gruppo di bambini non coeso con gli altri alunni», nel quale «spiccavano - purtroppo - le personalità dei due bambini richiamati nella mail», con esiti allarmanti: «I comportamenti di tali alunni sono sempre stati senza controllo, offensivi, violenti e pericolosi per gli altri e per loro stessi e preoccupavano notevolmente i genitori del gruppo classe (che scrivevano continuamente alla dirigente) e il gruppo docente». Questa «complessa situazione» era nota «a tutti i componenti del "gruppo classe", intesi come alunni, genitori e docenti», mentre «all'interno e all'esterno della scuola non sono state diffuse informazioni su quanto avvenuto in classe». Secondo l'istituto, l'invio dell'email era «giustificato espressamente dalle richieste dei genitori delle due famiglie alla dirigente, che in svariate occasioni hanno domandato di essere prontamente informati delle condotte della "coppia" di ragazzini».


Alla fine il Garante ha riconosciuto che «si è trattato di un caso isolato» e che la scuola, dopo questo episodio, «ha effettuato un nuovo corso di formazione destinato al personale docente e di segreteria» sulla corretta gestione dei dati personali. Tutto questo non le ha però risparmiato l'ammonimento.
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Il Gazzettino