CASALSERUGO - Sono passati 11 anni e mezzo. Per l’esattezza, 4.227 giorni. Sopralluoghi, interrogatori ed esami sulle tracce biologiche. Gli investigatori le hanno...
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IL DELITTO
Maria Pellegrini, prima maestra d’asilo e poi pensionata benestante con diverse proprietà di immobili e terreni, è stata uccisa a 78 anni la sera dell’11 dicembre 2008 nella camera da letto della sua villa di via Cavour a Casalserugo. L’assassino l’ha soffocata con un panno fissandolo attorno alla bocca e al naso con dello scotch. I carabinieri, quando sono entrati nell’abitazione, hanno trovato documenti sparsi per la stanza e, nel garage, le inferiate di una finestra divelta. È da quel punto, con ogni probabilità, che è entrato l’omicida.
LE INDAGINI
Tutti i parenti della donna sono stati torchiati, senza però che gli inquirenti trovassero alcuna prova sul loro coinvolgimento. Fermato a Bari ma poi rimesso in libertà anche un giovane albanese che era spesso a Padova: il suo Dna non era compatibile con le tracce recuperate nella villetta del delitto.
Le indagini dei carabinieri sono state coordinate prima dal pubblico ministero Orietta Canova e ora dal sostituto procuratore Luisa Rossi. Tra i nipoti della vittima c’è anche Piergiovanni Argenton, ex sindaco del comune di Tribano. Negli anni sono state celebrate diverse messe di suffragio, ma l’omicidio resta avvolto dal mistero.
LA POSIZIONE
«Anche io, come la Procura, sono in attesa che finiscano questi accertamenti del Ris di Parma - spiega l’avvocato Morrone, che assiste una delle nipoti dell’anziana, Flavia Viel - Il procedimento è fermo da anni e anni, queste tempistiche lasciano perplessi. I parenti della vittima vivono in uno stato di perenne attesa. Credo che il Ris di Parma sia stato coinvolto per effettuare gli esami del Dna di tutti coloro che hanno frequentato o potevano aver frequentato la casa, ma la Procura è sempre stata abbottonata». Gli eredi della signora Maria, però, non si rassegnano. Chiedono e aspettano giustizia. O, almeno, la parola “fine”.
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Il Gazzettino