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LONGARONE - Le maestre entrate in ruolo quest'anno, dopo aver superato un concorso di merito su scala regionale, sono state informate via mail dall'ufficio scolastico sulla loro destinazione. E le sorprese non sono mancate.
LA TESTIMONIANZA «Quello che dà più fastidio è il fatto che le convocazioni per il ruolo, con l'obbligo di rimanere al proprio posto per cinque anni, siano state fatte con una procedura telematica per evitare assembramenti in periodo di Covid. Mentre per la chiamata dei posti di supplenza annuale è avvenuta in presenza, tanto che sono addirittura intervenuti i Carabinieri a regolare il flusso dei precari». Così Jessica Rossi, di Venezia Lido, 41 anni, precaria da sette, aveva superato il concorso con il massimo dei voti, a parte la prova di inglese che era un elemento facoltativo. Ma la gioia del posto fisso si è trasformata in sconcerto quando, il 29 agosto ha saputo che la sua destinazione è Longarone.
RITMI FRENETICI Così Jessica per prendere servizio il martedì pomeriggio, parte la mattina presto, prende il battello dell'Alilaguna che in una quarantina di minuti arriva all'aeroporto di Tessera, sale sul Cortina Express che in un'ora e mezza arriva a Longarone. Costo 23 euro totali. Al ritorno, invece, siccome non ci sono orari compatibili, il giovedì sera, torna in treno, ma con due cambi. Prima tappa a Ponte nelle Alpi, seconda a Conegliano, terza a Santa Lucia. E poi torna alle terre Perse con altri quaranta minuti di vaporetto e una quindicina di autobus. L'alternativa sarebbe usare l'auto, ma tra ferry boat, benzina e pedaggio autostradale spenderebbe ogni volta una bella cifra, e così le conviene, per ora, dormire qualche notte a Longarone e usare i mezzi pubblici dove può continuare a lavorare, magari preparando le lezioni dei giorni successivi o correggendo i compiti. «Mi chiedo se abbia senso tutto questo - prosegue Jessica - Ironia della sorte ci stanno chiamando per le supplenze annuali dalle scuole vicine a casa, senza sapere che ormai siamo entrate in ruolo. Perchè ci sono ancora posti vacanti nella nostra provincia, cioè posti privi della titolarità che sono coperti con supplenza».
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