Sulle tracce del quadro rubato 45 anni fa: indizi portano a una casa d'aste

Sulle tracce del quadro rubato 45 anni fa: indizi portano a una casa d'aste
BELLUNO - La “Madonna con bambino” potrebbe presto tornare a casa. A distanza di 45 anni il Mibac apre il fascicolo relativo ad uno dei maggiori furti d’arte...

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BELLUNO - La “Madonna con bambino” potrebbe presto tornare a casa. A distanza di 45 anni il Mibac apre il fascicolo relativo ad uno dei maggiori furti d’arte della storia bellunese degli ultimi cento anni. Il dipinto di Antonio Solario era stato rubato al Museo civico di Belluno nel 1973 e per la prima volta sarà oggetto di esame e di verifica da parte del Comitato Restituzioni del Ministero dei Beni culturali. A dare la notizia è Federico D’Incà deputato del Movimento 5 Stelle che sta seguendo personalmente la vicenda in stretta collaborazione con l’assessore alla cultura del Comune di Belluno Marco Perale. Una storia intricata e misteriosa, del quadro oggi non ci sono tracce ma pare che in passato ci sia stato un tentativo di vendita all’asta.

IL DEPUTATO
«Ho chiesto agli uffici del Ministero di verificare la segnalazione del tentativo di vendita di un bene del tutto identificabile con l’opera del Solario, da parte della casa d’aste Keys Fine Art di Norwich, Gran Bretagna – dichiara D’Incà –. La segnalazione era stata effettuata dal Comune capoluogo ai Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale. La prossima seduta del Comitato Restituzioni si terrà il 20 febbraio, da quella data prenderanno il via le prossime mosse per far tornare, si spera, l’opera nel Museo Civico». I tempi per il ritorno in terra bellunese del quadro, dunque, non si conoscono, ma ora che l’iter si è messo in moto ci sono finalmente possibilità che Palazzo Fulcis possa accogliere il quadro perduto. «Troppe volte nella storia degli ultimi 100 anni del nostro territorio, abbiamo subito furti di importanti opere d’arte da parte di ladri o esercito nemici – aggiunge D’Incà -. Oggi abbiamo bisogno di iniziare un percorso di ricostruzione del nostro patrimonio culturale e d’arte che ha sempre caratterizzato le nostre valli, mettendo al centro i nostri musei. Seguirò con la massima attenzione l’evolversi della situazione e mi impegnerò per riportare in città una parte importante del suo patrimonio artistico culturale».
I FURTI IN PROVINCIA

Gli anni Sessanta e Settanta furono bollenti, anche in provincia di Belluno, per quanto riguarda le razzie d’arte. La “Madonna con bambino”, infatti, è scomparsa dal capoluogo nel 1973. A far gola in quel periodo erano soprattutto le piccole chiese della parte alta della provincia, gioielli ricchi di opere preziose ma spesso incustoditi e situati in zone isolate, fuori dai centri abitati. Erano le sculture, in legno naturalmente, ad essere maggiormente cercate. Oggi che il fenomeno si è arrestato e Belluno e provincia non sembrano più essere nel mirino dei topi d’arte, i tempi sono maturi per giocare d’attacco e riprendersi quanto sottratto. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino