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VENEZIA - «Non vorrei mai che gli esercizi pubblici evitassero in futuro di comprare il pane dai panifici». L'Aepe, l'associazione veneziana dei pubblici esercizi, accoglie molto male il progetto della colazione nei panifici della città. «L'Aepe pensa tutto il male possibile di questa iniziativa - esordisce Ernesto Pancin, direttore di Aepe - Mi domando come il sindaco possa permettere una cosa del genere. È una concorrenza sleale, dal momento che la somministrazione indiretta, ovvero non assistita, è sempre somministrazione. Una volta veniva multato l'alimentarista che confezionava panini, ora siamo arrivati allo sbando. Se ogni volta che una categoria grida alla crisi viene premiata con l'uscita dalle regole, siamo al caos. I tabaccai vendono vini, i giornalai le bottiglie di Coca Cola: questa è la strada peggiore che si possa pensare per il commercio veneziano. Da molto tempo i panificatori cercavano questa via e questa volta ci sono riusciti. Ma daremo battaglia».
La polemica
«Insomma - prosegue Pancin - siamo dei professionisti e tutti devono stare al loro posto, se vogliamo essere seri.
«Potrebbe essere una buona idea, ma resta da capire se valga solo per il centro storico e purché le consumazioni avvengano dentro i locali. Proprio perché la colazione nei panifici rappresenta una buona idea, per parlarne sarebbe stato più opportuno un coinvolgimento complessivo della categoria». «I panettieri veneziani svolgono un ruolo importante per la tenuta della residenza veneziana - aggiunge Pier Alvise Canniello, di Confesercenti Metropolitana Venezia Rovigo - Per questo sosteniamo ogni azione che l'Amministrazione intende avviare a favore della categoria». Insomma, opinioni diverse, spesso opposte, figlie di quella liberalizzazione che non ha visto, all'epoca, nessuna categoria sui bastioni della protesta. In Italia, peraltro, ci sono altri esempi del genere e Costalonga avrebbe comunque agito secondo le norme vigenti e le possibilità concesse. Vedremo nei prossimi giorni se si attenuerà il braccio di ferro fra una Aepe delusa ma battagliera, e i panificatori.
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