MESTRE - La speranza è di riaprire le porte entro la fine dell’anno. Con una cabina di comando radicalmente rinnovata, un’offerta culturale diversa, più...
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LA VISITA
Lo stesso Bugliesi lo ha annunciato ieri mattina al terzo piano dell’M9, dove ha visitato con il curatore Michel Reilhac la sezione della Mostra del cinema Venice VR Expanded dedicata ai video prodotti con la realtà virtuale. «Stiamo concludendo il lavoro con lo staff - ha detto Bugliesi rinviando gli annunci alle decisioni del prossimo Cda - ma è opportuno dare risposte in tempi adeguati». In sostanza si cercherà di anticipare i tempi della riapertura dopo l’emergenza sanitaria e la decisione di prolungare la chiusura del museo, sul quale pesano gli oneri finanziari di un avvio tutto in salita, con un “buco” stimato di sette milioni di euro.
Le decisioni, in ogni caso, saranno prese da un vertice rinnovato, dopo che lo stesso Bugliesi ha avocato a sè i ruoli che erano affidati agli amministratori delegati Edmondo Pasquetti e Stefano Antonio Sernia. Ma a cambiare potrebbe essere anche il direttore del museo Marco Biscione, che era stato chiamato da Torino per il lancio di M9. I nuovi vertici, prosegue il presidente, dovranno in primo luogo «valorizzare i contenuti culturali di M9 con una definizione più chiara». In sostanza, la stessa funzione del museo dovrà essere rivista «mantenendo una sua coerenza ma con una maggiore attenzione per il territorio». Come dire che il museo, nella visione di Bugliesi, dovrà essere più integrato con la città e le sue istituzioni rispetto a quanto avvenuto finora. « La valorizzazione è uno strumento importante - insiste il presidente nel confermare tra l’altro il ruolo della sede dei Tre Oci a Venezia - Dobbiamo prima di tutto rivolgerci alla comunità locale e poi ai turisti».
L’idea è di creare una sinergia con il centro culturale Candiani, con un rapporto più stretto con le istituzioni, Comune e Biennale in primis: a dimostrarlo è proprio a presenza dei circa 40 video della sezione speciale della Mostra del cinema visionabili - previa prenotazione - fino a sabato.
NEGOZI ADDIO
In quest’ottica ci saranno novità anche nelle attività collaterali al museo, a cominciare dal distretto commerciale, ora semivuoto. «Stiamo facendo vedere gli spazi a molti potenziali acquisitori», spiega Bugliesi che chiarisce: «Non credo che il retail sia il destino di quest’area»: tradotto in parole povere, ci saranno meno negozi (complice la crisi in atto) e gli spazi saranno occupati da altre attività, che dovranno garantire con gli affitti di portare in equilibrio i conti della Fondazione. Con la riapertura e il nuovo assetto del complesso M9 dovrebbe essere infine risolto il problema della sicurezza, dopo gli episodi di violenza avvenuti di recente nell’area del chiostro. Un problema che per Bugliesi non si pone e che non riguarda nello specifico M9. Che a due anni dalla sua apertura è pronto ora a rinascere, con altri presupposti, una seconda volta.
Alberto Francesconi
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Il Gazzettino