Folla di giovani per l'addio ad Andrea, morto a 16 anni in un incidente. «Sarai sempre con noi»

I funerali di Andrea Stocco, 16enne di Lusia morto per le conseguenze di un incidente in moto sui Colli Euganei
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LUSIA - LENDINARA (ROVIGO) Musica, palloncini bianchi e azzurri volati in cielo con affettuosi messaggi per Andrea, il rombo delle moto e degli scooter con gli amici che davano gas sul sagrato della chiesa per scortare fino al cimitero la bara del ragazzo ornata di fiori bianchi e gialli. C’è tutto lo strazio, il dolore per l’assenza, la commozione e l’amore intenso dei sedici anni nell’ultimo saluto ad Andrea Stocco, ieri mattina nella chiesa dei Santi Vito e Modesto a Lusia, colma di una folla composta all’interno e sul sagrato dove molti hanno seguito il rito funebre grazie ad altoparlanti. La messa presieduta dal parroco don Antonio Rossi concelebrata da don Giuliano, parente della famiglia, e da don Luca, è stata contornata da tanti gesti d’affetto pensati dai ragazzi per l’amico morto il 13 maggio a 16 anni per un incidente in moto. 

COMMOZIONE E LACRIME
C’erano gli amici, indossando magliette con la foto di Andrea e il messaggio “AS sempre con noi”, i compagni dell’Ipsia Marchesini di Rovigo che hanno appeso lo striscione “Andrea ridi con noi”, la Vespa nera con i palloncini e la t-shirt su cui i ragazzi hanno lasciato firme e dediche. C’era una folla commossa, tanti coetanei dello studente e tanti adulti attoniti di fronte all’impossibilità di spiegare ai ragazzi una simile tragedia, tutti stretti attorno alla famiglia, i genitori Stefania e Giuliano, la sorella Caterina, le nonne, gli zii, i cugini. «Andrea non si è arreso, si è affidato a Dio», ha detto don Antonio esprimendo nell’omelia tutto il dolore per la scomparsa di un ragazzo buono, allegro, vivace, sempre disponibile a dare una mano, che fin da bambino detestava le ingiustizie e prendeva le difese dei più deboli. «Quando arrivava Andrea subito attirava gli amici, una calamita di spontaneità e di amicizia – ha raccontato il parroco - Nonostante la giovane età, conosceva bene il valore delle cose e del sacrificio necessario per ottenerle. Instancabile aiutante per i nonni in campagna, dove trascorreva l’estate, appassionato di motori, la cantina era diventata un’officina e un rifugio per lui e gli amici. Smonta e rimonta, c’era sempre qualcosa da perfezionare e in compagnia il rumore dei motori sembrava la sinfonia di un’orchestra». 

IL MESSAGGIO 
Il sacerdote si è poi rivolto ai ragazzi invitandoli a trovare, in mezzo a tanto dolore, un nuovo senso per le loro esistenze. «La morte di Andrea può trovare un senso solo se voi giovani saprete dare un’importanza nuova alla vostra vita, prendere in mano la vostra giovinezza, la vostra voglia di stare insieme e di svagarvi, dandovi dei limiti con la capacità di discernere il vero bene – ha detto -. Questi giorni di dolore non scivolino via con una serata alternativa, ma vi aiutino a capire che la vita è un soffio e merita rispetto».


A chiudere la messa il messaggio letto da parte della zia Sonia, che ha ringraziato molte persone compresi medici e infermieri che hanno assistito il ragazzo, e quello di un gruppo di amici. «La vita dà, la vita toglie. Finora non ci eravamo mai resi conto di quanto questa frase fosse e vera e di quanto, a breve, ci avrebbe toccato da vicino. Poi di colpo un botto, una sedia vuota, le lacrime col tuo nome scritto sopra» hanno detto. La preghiera del donatore ha concluso il rito con la presenza di una delegazione Aido, che ha ricordato la generosa scelta della famiglia, che ha autorizzato l’espianto degli organi. Fuori, sul sagrato, le parole commosse dei compagni di scuola, il rombo dei motori, le note della canzone “Hold on” di Chord Ovestreet. Tutti torneranno a Lusia il 13 giugno per ricordare Andrea con una fiaccolata a un mese dalla sua scomparsa.  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino