Il lupo si è rifatto vivo e sbrana una cerva al distributore di benzina

La cerva sbranata
ERTO E CASSO - Il lupo si è fatto nuovamente vivo, tra i monti che sono la sua casa. L’ultimo avvistamento risale ai giorni scorsi al distributore di...

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ERTO E CASSO - Il lupo si è fatto nuovamente vivo, tra i monti che sono la sua casa. L’ultimo avvistamento risale ai giorni scorsi al distributore di benzina del paese montano, dove l’animale in tutta tranquillità, stava mangiando una cerva. Sotto gli occhi stupiti e preoccupati dei clienti che stavano facendo benzina. A confermare l’episodio è il sindaco di Erto e Casso, Antonio Carrara: «Ho ricevuto dei filmati di un lupo che si stava cibando di una cerva al distributore di benzina: c’era tanta gente, e l’animale stava consumando il suo pasto a 40 metri di distanza dalle persone, indisturbato e davanti agli occhi di tutti. Non è una situazione del tutto normale. È preoccupante».

IL TIMORE

E il sindaco preoccupato lo è davvero: «Questi animali si vedono durante il giorno, non girano più soltanto di notte. Ciò significa che non hanno più paura. Si arriverà ad affrontare una situazione come quella dei cinghiali a Roma». Quotidianamente nel territorio ertano si contano tra i due e i tre cervi morti, ma «in paese ci sono le persone, non è ammissibile che animali così pericolosi arrivino qui tranquillamente», commenta ancora Carrara, che fa riferimento anche al fatto che «non si possono prendere provvedimenti, in quanto ci dicono che dobbiamo cercare di proteggere i cervi che rischiano di essere attaccati dai lupi. Lo facciamo già, ma più di questo non riusciamo a fare. Capisco benissimo che si parli di natura, ma non si può mettere a rischio l’incolumità dei cittadini. Ci dicono che il lupo non attacca le persone, solo gli animali, ma, ritrovarsi a tu per tu con un lupo mentre si fa benzina non è il massimo».

IL BRANCO

Questi animali si muovono solitamente in branco: «Ci sono bambini che camminano in paese - asserisce ancora il sindaco di Erto e Casso - e girando in macchina li vedo anche io: non sono magri come dicono, sono ben strutturati, hanno una schiena possente. E se i cervi mangiano erba e gerani, non so fin dove possa arrivare il lupo», dice ancora Carrara, che continua facendo riferimento all’avvistamento dei lupi che risale agli anni tra il 1910 e il 1912: «Non pensavo che questo animale ritornasse in paese. Non ha più paura dell’uomo, e anche lui, come gli uomini, si abitua all’ambiente in cui si trova».

L’ALLARME

E il sindaco conclude ritornando sull’episodio di qualche giorno fa: «Vedere un animale che sbrana un altro animale, il sangue e la tranquillità con cui lo fa, intimorisce le persone che, in un momento simile, non sanno come comportarsi. Non si sa se scappare o se stare fermi». E fa riferimento, poi, ad un ulteriore inquietante episodio successo qualche tempo fa: «Un abitante di Erto, un giorno, si è ritrovato un orso davanti casa. E in un momento come questo cosa si fa? Non è più sostenibile una tale situazione». 

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Il Gazzettino