Un lupo avvistato nel centro di Cortina: «Non attacca l'uomo, ma fate attenzione»

Un fotogramma del video che riprende il lupo mentre attraversa la strada
CORTINA (BELLUNO) - È mattina presto, al suolo un po’ di neve; un lupo si ferma ed osserva chi lo sta riprendendo dall’interno di un’auto con il telefono,...

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CORTINA (BELLUNO) - È mattina presto, al suolo un po’ di neve; un lupo si ferma ed osserva chi lo sta riprendendo dall’interno di un’auto con il telefono, quasi lo sfida e poi riparte, attraversa la strada, si infila negli spazi del distributore di benzina, ritorna ad attraversare la strada e guadagna nuovamente il prato. Il lupo gira a ridosso del centro di Cortina, è dietro l’hotel Franceschi, vicino al centro culturale Alexander Hall e Villa Marina, sembra che nulla lo spaventi. 

L’ESPERTO
È successo in questi giorni e che quello sia un lupo lo confermano gli esperti, tra cui Duccio Berzi, al quale è stato inviato il video. Laureato in scienze forestali, si occupa dai primi anni ‘90 di lupo in attività di monitoraggio per molte amministrazioni ed istituti di ricerca, dai primi anni 2000 anni si dedica a progetti di mitigazione dei danni, collaborando con enti pubblici, associazioni di allevatori e privati, collabora anche con la Provincia di Belluno. Lo scorso inverno, sempre grazie ad un video amatoriale, si vide un lupo più o meno nella stessa zona, ma nel cuore della notte. Una coincidenza, non è detto che si tratti dello stesso animale, piuttosto deve far riflettere il motivo per cui il lupo sia così poco impaurito dalla presenza dell’uomo e si avvicini così tanto ai centri abitati e alle auto. Franco De Bon, già della Polizia provinciale, attento conoscitore del mondo faunistico bellunese, non ha dubbi: «I lupi sono diventati troppo confidenti, bisogna fare qualcosa, nel rispetto di tutte le regole, per allontanarli». 

LA SOLUZIONE


Si pensa a pallini di gomma da sparare per spaventarli, per farli tornare nel loro ambiente, si invoca una sperimentazione in tal senso, affidata alle persone competenti, mentre si invita a non lasciare del cibo alla loro portata, magari le ciotole degli animali domestici lasciate all’esterno, perchè per il lupo trovare cibo facile è una comodità che sta apprezzando. Ma perchè non si impaurisce vedendo l’auto ferma con l’uomo alla guida che lo riprende? «Da animale intelligente ha capito che l’uomo non gli fa nulla e quindi non si spaventa affatto. Per lui è molto più comodo mangiare un gatto, un cane, avanzi di cibo che non rincorrere una preda. Dobbiamo fare qualcosa per dissuaderlo dall’avvicinarsi alla popolazione». I branchi certificati in provincia sono 17, ma a breve partirà un monitoraggio per aggiornare il dato, secondo De Bon il territorio è ormai saturo, non dovrebbero esserci numeri tanto superiori. A garanzia della convivenza, scontato il ritorno e la stabilità del grande predatore sulle Dolomiti, bisogna procedere con azioni che lo allontanino prima che si registrino atti inconsulti della serie «ci penso io al lupo». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino