GOSALDO - «Un lupo avvistato in pieno giorno a forcella Aurine, in comune di Gosaldo, fuori dal centro abitato, ma vicino alle case». La foto dell'animale è...
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Ma più tardi la vicenda si tinge di giallo: il lupo, esattamente con le stesse caratteristiche e nello stesso luogo, si vede in un video diffuso a fine maggio 2018. Lì era sui tornanti del Pordoi. Il dubbio, quindi, è che si tratti di un fake, un falso, una di quelle notizie fabbricate dalla rete. In questo caso, forse, per seminare i panico del lupo. «Io sono convinto della veridicità dello scatto - dice il sindaco Dalle Feste -. Conosco la persona che me l'ha inviata e è stato anche identificato il luogo della fotografia. Alcuni proprietari di animali sono molto in ansia per questa presenza. L'allarme è stato lanciato e io ho cercato gli organi preposti affinché si vada a verificare. Ho avvisato polizia provinciale e carabinieri». «Inoltre - rassicura Dalle Feste -, come è stato sottolineato in un simposio a cui ho partecipato, organizzato dalla comunità di Primiero il lupo non è pericoloso per l'uomo. Non ci sono casi di aggressioni all'uomo, in tutta la letteratura presente. Il problema è per chi ha animali».
IL PRECEDENTE
Il luogo identificato nello scatto sarebbe a 1300 metri di quota, vicino alle case. La zona è vicina a quella in cui quest'estate c'è stato l'assalto a 28 pecore. La strage fatta dal lupo avvenne a Col di Luna, proprio sopra Forcella Aurine. «In quel caso - spiega il sindaco - sembrava che ci fosse una coppia di lupi. Da allora non ci sono più stati attacchi. Ma il problema esiste per chi ha animali fuori al pascolo, anche se sono protetti da recinti elettrificati, e la soluzione non è facile».
LA PROVINCIA
La conferma che quello nella foto è un lupo arriva anche dalle guardie provinciali. «Possiamo confermare al 99% - afferma l'assessore provinciale a caccia e pesca Franco De Bon - che si dovrebbe trattare di un lupo, affetto da rogna. La polizia provinciale lo aveva già avvistato qualche giorno prima. Da sottolineare però che la rogna del cane è provocata da un acaro diverso da quello che ha colpito camosci e stambecchi in provincia. Dal punto di vista sanitario non c'è pericolo». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino