Nel Tarvisiano la sete morde: lupo a spasso nel fondovalle per bere

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VALCANALE - Nuova "passeggiata" dei lupi in fondovalle nel...

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VALCANALE - Nuova "passeggiata" dei lupi in fondovalle nel Tarvisiano: ieri di prima mattina un esemplare probabilmente giovane è stato notato e immortalato nelle immediate vicinanze della pista ciclabile. L'episodio non è nuovo: già in un recente passato un altro lupo (o forse il medesimo esemplare) era stato notato proprio sul tracciato della ciclabile. E nei giorni scorsi quattro lupi sono stati visti, sempre poco dopo l'alba, risalire i prati e inoltrarsi nel bosco sopra la piana di Valbruna dopo aver predato una cerva adulta. I lupi dovrebbero appartenere al numeroso branco che da anni è stanziale in Valcanale, con le cucciolate allevate nella zona del Mangart. Ma gli adulti si spostano continuamente per pattugliare il loro territorio sia per evitare intrusioni di lupi "allogeni" che per trovare nuove prede. I lupi si servono abitualmente e ancor più nei mesi invernali con la neve delle strade tracciate dall'uomo, allo scopo di muoversi più rapidamente ed evitare inutili dispendi di energie. La circostanza delle presenze insistenti nell'area di Valbruna e nella vicina Ugovizza si spiega con la sovrabbondanza di cervi, che nelle ore notturne e fino all'alba stazionano abitualmente nella piana valbrunese non meno che nei prati circostanti a Ugovizza e Malborghetto. Chi abita in questi luoghi sa bene quanto pericoloso sia viaggiare di notte al volante: resta sempre elevato il rischio di farsi tagliare la strada all'improvviso da cervi che stazionano a pochi metri dalla carreggiata, spesso in gran numero. Il rischio sale in misura esponenziale all'inizio dell'autunno, in corrispondenza con la stagione degli amori degli ungulati. Nelle scorse settimane, un'altra cerva era stata predata all'inizio della Val Saisera in un prato non lontano dal torrente Saisera, dove l'animale con tutta probabilità era sceso ad abbeverarsi. Sul far del giorno, però, solitamente i cervi tornano ad addentrarsi nella foresta e così i lupi, sia per non farsi notare che per rifuggire dalle attività dell'uomo, che dal loro punto di vista resta, atavicamente, il nemico più temibile.
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Il Gazzettino