C'è un lupo che di notte gira intorno alle scuole elementari di Col di Piana

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BELLUNO - Il lupo ieri notte a 200 metri dalle scuole elementari. È accaduto tra mercoledì e giovedì, quando il predatore ha pasteggiato a Col di Piana. Ha sbranato due pecore di fronte alla casa dei proprietari degli ovini. I rilievi sono stati effettuati dalla polizia provinciale, che ha confermato che si tratta di una predazione da lupo. Un episodio che però fa crescere la paura, come accadde qualche settimana fa quando l'animale agì vicino alle case a Canevoi, scatenando la reazione del sindaco di Ponte nelle Alpi, Paolo Vendramini, che chiedeva un intervento deciso. Il problema delle predazioni era stato sollevato, qualche giorno fa, anche dalla Coldiretti nell'incontro con il prefetto Adriana Cogode, che c'è stato a Palazzo dei Rettori. Se ne è parlato anche negli incontri con gli agricoltori a Quero e Cesio, dove è stato chiesto aiuto al consigliere provinciale delegato, Franco De Bon. E c'è anche chi si sta organizzando con incontri sul tema nella zona di Trichiana, dove gli allevatori nei mesi scorsi chiesero un incontro in Prefettura.


GLI AVVISTAMENTI DI LUPI NEL BELLUNESE

LA QUESTIONE
«Il tema del lupo è complesso - non nasconde il consigliere provinciale De Bon -. Durante gli incontri, che vedevano al centro i danni da fauna selvatica è uscito anche il discorso del lupo, che preoccupa molto. Questo tema è presidiato dalla Regione e noi stiamo collaborando: l'biettivo è quello di fare un report annuale, da rendere pubblico tramite la stampa in cui si presenta tutta l'attività che si sta gestendo». «Va ricordato ancora una volta - sottolinea De Bon - che questa novità faunistica è arrivata, nessuno l'ha portata o introdotta: è stata favorita da una serie di situazioni naturali n ritorno naturale mi piacerebbe che nessuno più pensasse a liberazione di questi animali, perché così non è. Ora dobbiamo gestire questo fenomeno attraverso la formazione nella categoria interessata, che dovranno attrezzare le loro malghe in maniera preventiva. Non si può più pensare di portar su 320 pecore in cima alla montagna le pecore. Detto questo gli allevatori devono essere aiutati con sistemi di mitigazione: all'allevatore non interessa che paghino la pecora o altro. Il capo di bestiame rappresenta qualcosa di più di una cifra. Bisogna far capire al lupo che non è facile predare la pecora o il bovino».
 

IL PIANO
«Si potrebbe pensare - prosegue il consigliere provinciale delegato De Bon - all'obiettivo di rimozione di alcuni capi a titolo dissuasivo. Ovviamente la strategia deve essere fatta a livello nazionale. Anche lo stesso progetto Wolfalps, a cui partecipa il Parco Dolmiti Bellunesi, unico soggetto pubblico del Veneto, prevede delle azioni di controllo, come la stessa legge faunistica che consente di intervenire se la fauna selvatica impatta in modo eccessivo su culture e allevamenti. Ad esempio nel 2019 i controllori del cinghiale hanno abbattuto oltre 700 animali di questa specie. Dato importante che dovrà essere ancora incrementato, perché nonostante lo sforzo fatto dai cacciatori l'animale si è dimostrato ben radicato».

AMICO DELL'UOMO
Ma la paura per il lupo va oltre le predazioni. Ormai l'animale agisce a pochi metri dalle case. «Anche nell'incontro a Trento a cui ho partecipato in queste ore - conferma il consigliere De Bon - sono stati riportati casi di avvistamenti di animali confidenti. Ovviamente se qualcuno comincia a dar da mangiare, anche il lupo impara subito. In ogni caso se vedessimo lupi confidenti non c'è da aver paura».

 

Branco di lupi "catturato" nel fondo del bosco del Cansiglio /Foto

FREGONA (TREVISO) - Ognissanti con il lupo, anzi con un intero branco (forse una famiglia), in Cansiglio. Ha superato le mille visualizzazioni in un paio d'ore il filmato di 35 secondi pubblicato ieri dalla pagina Facebook Fototrappolaggio Treviso curata dal coneglianese Giuseppe Zoppè.

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Il Gazzettino