Dal Cansiglio fino al Cavallo il lupo vive vicino alle case, allevatori spaventati

Lupi in Friuli Venezia Giulia
AVIANO - Il lupo sta tornando. Che si tratti delle foreste della Val Colvera o dei Magredi di Vivaro, la silhouette inconfondibile del grande predatore delle fiabe viene...

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AVIANO - Il lupo sta tornando. Che si tratti delle foreste della Val Colvera o dei Magredi di Vivaro, la silhouette inconfondibile del grande predatore delle fiabe viene avvistata sempre più spesso. E Piancavallo non fa eccezione: l'anno scorso un gruppo di 5 esemplari era stato individuato sulle piste vicino all'hotel Antares, e da ormai un paio d'anni è noto a tutti il lupo Bernardo che si aggira tra l'altopiano del Cansiglio e le montagne di Budoia e Aviano.«Il lupo, a partire dagli anni '70 del secolo scorso, anche grazie alla protezione integrale, ha potuto ricolonizzare i territori un tempo occupati. L'espansione è iniziata dall'Appennino meridionale ed è risalita, seguendo le prede, fino alle Alpi piemontesi. Nei primi anni 2000 altri lupi, provenienti da Austria e Slovenia, sono entrati in territorio italiano unendosi alla popolazione italica dopo più di un secolo - ha spiegato Andrea Vendramin, tecnico faunistico specializzato nel monitoraggio dei grandi carnivori, in una interessante pubblicazione realizzata in Valcolvera dalla Parrocchia.


GRANDE COLONIZZATORE
«La caratteristica principale del lupo è proprio questa sua incredibile capacità di andare in dispersione in età giovanile per trovare nuovi territori da colonizzare. In questa fase può percorrere anche centinaia di chilometri finché non trova un luogo adatto dove vivere e magari una compagna/o. Al giorno d'oggi l'ambiente montano del Fvg, ma delle Alpi in generale, è un habitat perfetto per il lupo. I boschi, molto estesi, forniscono un rifugio ideale e sopratutto la presenza di ungulati selvatici negli ultimi 30 anni si è accresciuta notevolmente - ha precisato Vendramin -. Con queste premesse bisogna aspettarsi un aumento di lupi nel territorio del Fvg nei prossimi anni. La presenza del lupo in regione non crescerà all'infinito ma sarà strettamente correlato alla disponibilità trofiche (di cibo) del territorio».
LE CONSEGUENZE

Resta da capire, nel dettaglio, quali saranno le conseguenze per l'uomo. «La presenza di questo predatore comporterà un certo impatto per le attività di allevamento ed è quindi necessario trovare il modo di difendere il bestiame domestico. Compito mai facile, in quanto ogni metodo di protezione va calibrato sulla tipologia aziendale in modo che sia efficace e sostenibile al tempo stesso per l'allevatore. Per questo motivo la Regione Fvg mette a disposizione dei contributi per le aziende agricole che vogliano acquistare dei sistemi di prevenzione per gli attacchi dei grandi carnivori». I lupi non avvertono le abitazioni come un vero e proprio pericolo e, nonostante sia raro, possono, sopratutto di notte, avvicinarsi o addirittura attraversare i paesi alla ricerca di cibo. «Questo è vero nei periodi di forte innevamento o comunque nella stagione fredda quando cervi, caprioli, mufloni e altri animali si avvicinano ai paesi per sopperire alle difficoltà dell'inverno - ha concluso Vendramin -. E per limitare al massimo le ingerenze umane nella vita dei lupi, il consiglio dell'esperto è di tenere i cani al guinzaglio durante le passeggiate ed evitare nella maniera più assoluta di dar da mangiare ai lupi». (ep)
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Il Gazzettino