«Via la tutela al lupo per salvare le greggi: a marzo si andrà al voto»

Il parlamentare europeo Herbert Dorfmann nell'incontro a Belluno

Lupo
BELLUNO - Una legislazione più restrittiva sul lupo, la difesa dell’agricoltura di montagna, una proposta sulla densità minima di bancomat ed infine la...

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BELLUNO - Una legislazione più restrittiva sul lupo, la difesa dell’agricoltura di montagna, una proposta sulla densità minima di bancomat ed infine la disponibilità a correre anche per le prossime elezioni europee. Un’ipotesi che, una volta diventata concreta, troverà il sostegno del Bard. Sono stati questi i temi affrontati ieri dal parlamentare europeo Herbert Dorfmann, venuto a Belluno per presentare il proprio lavoro ed incontrare chi lo ha sostenuto. Sul lupo, Dorfmann ha detto che la proposta della presidente Ursula von der Leyen di abbassare il grado di protezione del predatore verrà votata nel prossimo mese di marzo.

LA QUESTIONE
«Si dice che quando il lupo ritorna allora torna anche la biodiversità - ha affermato -. Ma nel computo di costi-benefici, si trascura di tenere in considerazione che lì dove le greggi non possono più pascolare perché sarebbero assalite dal lupo, lì la biodiversità ci perde». Ancora: «Il lupo in questo momento gode di una protezione internazionale ed europea che oggi non è più giustificata perché essa era stata introdotta ormai trentadue anni; allora c’erano delle ragioni, perché era sostanzialmente estinto, ma ora le cose sono cambiate e il lupo è tornato. Però adesso non possiamo più avere le stesse regole: ora bisogna ammettere che abbiamo ventitremila lupi in giro per l’Europa che creano tantissimi problemi e sono un problema per la stessa biodiversità. Bisogna intervenire abbassando il livello di tutela in Europa, ma poi deve fare qualcosa anche lo Stato. E per il momento l’Italia non ha sfruttato neanche le possibilità che già c’erano. In Svezia, Francia, Slovenia i lupi vengono regolarmente cacciati e sono tutti paesi dell’Unione Europea, ma hanno uno Stato che interviene».

IL LAVORO
Dorfmann ha poi affrontato il tema dell’agricoltura di montagna: «Quello che noi facciamo è un lavoro continuo. Perché se è importante il tessuto industriale, in montagna è il mantenimento della struttura agricola è fondamentale, è lo scheletro dell’intera struttura. Ma non è facile e la pratica dice che non ci sta con i costi e che in questo modo i giovani non entreranno più in agricoltura. Una verità, quest’ultima, che vediamo realizzarsi in tante zone. Ma nessuno dice che in Italia dal dopoguerra abbiamo perso metà della superficie agricola. E non solo perché abbiamo fatto autostrade e case, ma anche per l’abbandono di tante zone». Ed è anche grazie all’impegno su questo tema che Andrea Bona (Bard) ha assicurato il sostegno del movimento ad una nuova possibile candidatura di Dorfmann: «Sono dieci anni che conosciamo l’europarlamentare con cui abbiamo stabilito un rapporto di amicizia e collaborazione. Egli viene da una zona a cui riconosciamo competenza nella gestione della montagna. Se egli sarà di nuovo candidato lo sosterremo perché continui a difendere i diritti delle popolazioni rurali che hanno esigenze diverse da quelli della popolazione urbana. È necessario combattere lo spopolamento, sostenere agricoltura e turismo e per fare questo serve l’autonomia».

SERVIZI


Infine la proposta sulla densità minima dei bancomat: «Anche questo vuol dire difendere la montagna e combatterne lo spopolamento – ha detto il parlamentare europeo – perché la gente ha bisogno di strade, di servizi, di asili. Ma anche di strade virtuali e immateriali come la fibra. E poi, siccome c’è sempre più gente che paga solo con la carta, non è giusto che chi vuole usare il contante debba percorrere decine e decine di chilometri per trovarne uno. Ci sono sempre meno bancomat e la proposta che stiamo portando avanti in Europa è che il loro numero minimo venga stabilito per legge».
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Il Gazzettino