Nuova razzìa di lupi in Alpago: «L’unica cosa che rischia l’estinzione non saranno loro, ma i pastori e i pascoli»

La nuova razzìa in Alpago
TAMBRE (BELLUNO) - Sono le 2.30 di notte a Tambre, in Alpago. I cani iniziano ad abbaiare molto forte, ma nessuno si fida ad uscire a vedere, perché in questa...

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TAMBRE (BELLUNO) - Sono le 2.30 di notte a Tambre, in Alpago. I cani iniziano ad abbaiare molto forte, ma nessuno si fida ad uscire a vedere, perché in questa zona attacchi di lupi ai greggi sono diventati prassi comune, il numero di esemplari di questi animali che si aggirano in questa zona non è ancora stato definito. Al risveglio, tra una casa e l’altra, all’interno del paese, i recinti del pascolo erano demoliti, sul prato chiazzato di sangue, i resti di 6 pecore, tra cui due agnellini e due pecore incinte, che avrebbero dovuto partorire a breve. 



IL PRECEDENTE

Non è la prima volta che episodi di predazione avvengono alle porte dei paesi dell’Alpago, ma secondo il vicesindaco di Tambre Ueli Costa il problema si sta ampliando e sta diventando pericoloso sia per il territorio sia per le persone. Mentre prima il lupo si avvicinava solo ai pascoli esterni al paese, adesso esemplari di lupo vengono avvistati anche di giorno e le predazioni avvengono anche all’interno del paese. «Dall’alto nessuno vuole prendere un’iniziativa, per una questione politica e di voti. Sarebbe opportuno che qualche organo politico autorizzasse noi a farlo. Se continua così l’unica cosa che rischia l’estinzione non saranno i lupi, ma i pastori e i pascoli». La presenza di questi animali nelle zone dell’Alpago è aumentata nel corso degli ultimi anni, e l’amministrazione chiede che venga fatto qualcosa di concreto per risolvere il problema. Per la questione ambientale, infatti, è richiesta la presenza di un certo numero di esemplari in una certa zona del territorio, ma ad oggi questo numero è in esubero. L’amministrazione chiede che venga fatta una selezione per riportare il giusto numero di esemplari di lupo nel territorio, in base alle dimensioni, selezione che, secondo Costa, doveva essere fatta già anni fa quando la situazione era ancora gestibile. 

LA DENUNCIA

«Ci sono persone che vivono di questo, e tanti pastori sono costretti a stare fuori giorno e notte per tutelare il proprio gregge. Il Comune è a contatto con la gente, ha il dovere di tutelarla, a prescindere da chi sta sopra, c’è di mezzo il nostro territorio. Tanti piccoli allevatori purtroppo si stanno già tirando indietro, perché per loro diventa insostenibile la situazione», lo sfogo del vicesindaco. Le predazioni di pecore si susseguono da due anni. In Alpago si conta ormai la perdita di 700-800 pecore d’Alpago, razza autoctona delle zone dei comuni di Chies d’Alpago, Pieve d’Alpago, Tambre, Farra d’Alpago e Puos d’Alpago, marchio tutelato dalla Comunità Europea, e la cui sopravvivenza è messa a rischio dagli attacchi dei lupi.
 

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Il Gazzettino