Lupi inseguiti col suv, minacce di morte anche a Ghedo

CORTINA D’AMPEZZO - «Non ho alcuna intenzione di rispondere, non meritano attenzione», dice Kristian Ghedina, a commento dei messaggi comparsi sul web in...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

CORTINA D’AMPEZZO - «Non ho alcuna intenzione di rispondere, non meritano attenzione», dice Kristian Ghedina, a commento dei messaggi comparsi sul web in questi giorni, con esplicite minacce di morte nei suoi confronti, da parte di esaltati animalisti, che lo incolpano di essere il fratello di Luca, l’autore del filmato virale, in cui si vedono quattro lupi in strada, ripresi da un veicolo in marcia, di notte, lungo la strada che scende dal passo Tre Croci verso Auronzo. 


«I social sono un mondo terribile, un’arma a doppio taglio, ma soprattutto richiedono tanto tempo, per stare li appiccicati a guardare, leggere e scrivere – commena Kristian – e io tutto quel tempo non ce l’ho, ho tanto lavoro, tante cose da fare, stento persino a leggere i messaggi che mi inviano. Credo che ci sia gente che ha tanto tempo libero, in questo periodo di pandemia. Quando mi hanno avvisato degli attacchi così duri nei miei confronti, mi sono chiesto il motivo. E’ indegno ciò che accade, a colpire me, la mia famiglia, la casa, il lavoro, per un gesto di mio fratello. Sono attacchi così violenti che meriterebbero una denuncia, ma lascio stare, altrimenti non è mai finita. Non voglio alimentare il fuoco delle polemiche. Invece così dura tutto un paio di giorni, poi si smorza e trovano qualcos’altro». 


Ghedina fu nel mirino degli animalisti anche una dozzina di anni fa, dopo aver partecipato a una sfilata di moda di una pellicceria del centro ampezzano: «Allora se la presero con me, perché ero forse il personaggio più in vista di quell’evento, al quale avevano partecipato molte altre persone. Ma avevano bisogno di un richiamo, per avere qualche notorietà. Così piantarono cartelli di protesta nel prato attorno a casa nostra. Lo fecero di notte, tra le 2 e le 6 del mattino, nel buio: questo fa capire che sono codardi, oltre che estremisti. Va bene l’opposizione, il contraddittorio, ma questi sono fanatismi esasperati». Sul web ieri è apparso anche l’invito a firmare una petizione per riuscire a imporre una punizione esemplare, non meglio precisata, a Luca Ghedina. Ma c’è anche chi sdrammatizza, con una parodia dell’accaduto. A Casada di Santo Stefano, in Comelico, hanno girato un video con tre bambini, inquadrati dal parabrezza di un’auto, di notte. Portano sul capo un berretto con le fattezze del muso del lupo e scappano lungo la strada innevata, con un commento fuori campo che richiama quello del filmato originale. Nessun timore: anche questi lupacchiotti si salvano, buttandosi nella neve, dopo un inseguimento molto breve, che non li scanna di certo. 


 

 

Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino