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SELVA DI CADORE (BELLUNO) - Quattro episodi di predazione da lupo in nemmeno due mesi. «La tristezza, in prima battuta, è per gli animali. Povere bestie indifese sbranate dalla forza e dalla voracità del lupo. Ma poi, a mente fredda, l'amarezza si rivolge ad altro: al comprendere quegli allevatori che hanno voglia di gettare la spugna. Che senso ha investire, lavorare e diventare matti per un'attività dura all'inverosimile che può essere minata così, in poco tempo, dal passaggio di quest'animale selvatico che si sta diffondendo sempre più?». È avvilito lo sfogo di Renzo Nicolai, presidente della Magnifica Regola di Selva e Pescul, all'indomani dell'ennesimo attacco. «Mi appello, con forza, a chi di dovere - sottolinea -: non permettete che gli allevatori si arrendano e abbandonino il territorio. Sarebbe una sconfitta per l'ambiente e per tutti noi che viviamo la montagna».
LA VICENDA
Da giugno a oggi, in Val Fiorentina, il lupo ha ammazzato quattro vitelle. «Erano bestiole nate da poco, indifese, certo incapaci di correre e scappare alle sue grinfie - spiega Nicolai -.
IL LAVORO
«Stiamo parlando di una persona che con i suoi animali e collaboratori rappresenta una presenza fondamentale per la pulizia, la sicurezza e la tutela del territorio di Selva di Cadore», evidenza Nicolai. E prosegue: «La politica e gli attori principali del settore devono capire che figure come queste non sono in coda alla porta. Persa una, si perde tutto. Perché, allora, non ripensare la gestione del lupo? Con tutto il rispetto per ogni animale penso però che questa specie stia iniziando a fare danni irreparabili: se non avremo più l'allevatore di turno che porta al pascolo il proprio bestiame, per paura di uccisione, saremo destinati ad avere estese aree incolte. A discapito della pulizia dell'ambiente e anche, al contempo, dell'attrattività turistica delle aree in questione. Questo è un problema serio ed è gran ora che chi di dovere prenda in mano la situazione una volta per tutte». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino