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BELLUNO - Se in Trentino c’è il via libera all’abbattimento di due lupi, nel Bellunese si sparano pallottole di gomma. In due territori della zona dolomitica, la Valbelluna e l’Alpago, si è partiti da qualche giorno, infatti, con il piano di dissuasione predisposto dalla Regione Veneto, autorizzato da Ispra e messo in campo dalla polizia provinciale. In realtà ancora non si è ancora arrivati alla “fucilata” di pallini, nonostante i tanti controlli degli agenti, usciti armati. Il piano, infatti, prevede diversi gradi di azioni di disturbo che iniziano con segnali luminosi e acustici fino allo sparo. Al momento viene attuato solo in due zone delimitate della provincia, Val Belluna e Alpago, solo contro esemplari definiti “confidenti”, ovvero che si avvicinano al bestiame nonostante reti o nonostante la presenza i pastori o cani da guardia. Il metodo delle pallottole di gomma venne attuato per la prima volta quasi due anni fa sul Grappa, nel Vicentino. È considerato risolutivo dagli studiosi e addetti ai lavori: in quel caso, infatti, l’esemplare di lupo era dotato di radiocollare Gps, che ha permesso di comprendere come dopo gli spari sia sparito dalla zona per sempre.
L’EMERGENZA
Ma i tempi sono stretti. I dati della Provincia di Belluno segnalano da inizio anno ad oggi 51 predazioni da lupo: una media di una ogni 4 giorni.
LE MISURE
La speranza di tutti è che le “fucilate di gomma” siano risolutive, come per il Grappa. La polizia provinciale bellunese è uscita svariate volte nelle zone del protocollo intensificando i controlli. Ha messo in atto misure di dissuasione, ma ancora non ha mai sparato, non essendosi mai presentata l’occasione o la necessità. Ma quella misura ad esempio non potrebbe essere attuata nei pascoli del pastore Moling, a Selva di Cadore, zona che non rientra in quelle “a rischio”. Da qui le parole del presidente della provincia di Belluno, Roberto Padrin: «La Provincia sta valutando di chiedere alla Regione Veneto di allargare il territorio del protocollo di dissuasione a tutto al territorio provinciale». Nel Bellunese sono stati contati 18 branchi di lupi per un totale di 80-120 esemplari, con i primi stanziali immortalati dalle fototrappole nel 2017. Il predatore è diventato una presenza stanziale anche all’interno dei confini del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi, la riserva che occupa un decimo del territorio provinciale. Sempre più spessi si spingono nelle zone abitate e negli anni ci sono stati anche investimenti di lupo sulle strade.
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