Luminarie e addobbi natalizi pericolosi: blitz della Finanza nei negozi cinesi

Luminarie e addobbi natalizi pericolosi: blitz della Finanza nei negozi cinesi
TRIESTE -  Chinatown finisce nel mirino della Guardia di Finanza che alle prime luci dell'alba ha iniziato a passare in rassegna 11 negozi gestiti da imprenditori cinesi...

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TRIESTE -  Chinatown finisce nel mirino della Guardia di Finanza che alle prime luci dell'alba ha iniziato a passare in rassegna 11 negozi gestiti da imprenditori cinesi nel Borgo Teresiano. Negozi molto frequentati con l'arrivo delle festività natalizie: le fiamme gialle hanno impiegato circa 40 uomini e oltre 10 pattuglie nell'ambito delle attività di prevenzione e contrasto dell'impiego dei lavoratori in nero e della contraffazione di marchi. Nei negozi ispezionati i finanzieri hanno trovato luminarie non a norma, di cui la maggior parte dei consumatori ignora il pericolo: se non conformi, le illuminazioni usate per addobbare l'albero di Natale e gli esterni possono essere fonte di incendi domestici. Particolare, questo, non affatto da trascurare per l'incolumità delle persone e delle abitazioni.


Accanto alle luminarie, esposti in bella mostra sugli scaffali dei negozi, c'erano anche statuine di personaggi del Presepe, palline di diverse dimensioni, addobbi a forma di pupazzi di neve, stelle, e giocattoli senza il marchio certificato CE e privi delle indicazioni in lingua italiana sulla provenienza del prodotto e sul tipo di materiale adoperato per la fabbricazione.   Nella rete sono finiti anche giocattoli con etichette incomplete o scritte in altre lingue, ma non in italiano: elemento, questo, che nei consumatori dovrebbe far scattare il campanello d'allarme e far comprendere che ci si trova davanti a possibili contraffazioni o prodotti non conformi.  
In un esercizio pubblico la Guardia di Finanza ha inoltre rinvenuto e posto sotto sequestro anche 103 pacchetti di sigarette di contrabbando di varie marche riportanti il sigillo di Stato sloveno. Il titolare dell’esercizio, di origine cinese, rischia ora una sanzione fino a 50 mila euro.  
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Il Gazzettino